Arpa, carabinieri, Gav e sindaco di Sgurgola intervengono sul fiume Sacco che da giallo diventa nero. Ancora una volta un attacco ambientale lungo i corsi d'acqua della zona.

La cronaca

Ieri mattina, su segnalazione delle Guardie ambientali di Enzo Pirazzi, gli uomini del Comando Stazione di Sgurgola (maresciallo Sodano e brigadiere sottoposto), coordinati dal capitano Camillo Giovanni Meo, si sono portati in prossimità della cascata sul fiume Sacco che divide i territori di Anagni e Sgurgola. Mentre l'acqua proveniente da nord mostrava il consueto colore chiaro, subito dopo l'innesto della tubazione proveniente dalla zona industriale, lo specchio mostrava un terribile colore grigio scuro, con preoccupanti chiazze oleose che galleggiavano sulla superficie. Numerosi pesci hanno mostrato il capo sporgente della acque, evidentemente alla ricerca di ossigeno probabilmente carente dalle acque torbide.

È giunto pure Antonio Corsi, sindaco di Sgurgola, il quale resosi conto della situazione è sbottato. «Chiederò ad Anagni chi abbia autorizzato quello scarico, per quali sostanze e per quale quantità! Siamo stufi di subire periodicamente certi fenomeni che sembra non debbano trovare soluzione. Non escluso che, se nessuno mi darà risposte certe ed esaurienti, provvederemo a chiudere il condotto. Basterebbe controllare le aziende della zona, e verificare il loro modo di espellere i liquami prodotti».

Verso le 12.30, chiamati dai carabinieri, sono giunti i tecnici di Arpa Lazio Frosinone, i quali muniti della necessaria attrezzatura hanno provveduto ad effettuare i prelievi di campioni da sottoporre a specifiche analisi di laboratorio.