Sono giovani, giovanissime. Scendono dai treni provenienti dalla capitale nelle stazioni ferroviarie della provincia di Frosinone. Non hanno i soldi per vivere e sfamarsi, ma corpi, esili o formosi che siano, da vendere. E così le organizzazioni criminali le sfruttano, anche soltanto per pochi euro a prestazione, ingrossando il parallelo mercato dei traffici di stupefacenti.

Quello che si nasconde dietro il fenomeno della prostituzione, particolarmente massiccio nella zona industriale di Frosinone, e per contrastare il quale le ordinanze di sei comuni (oltre al capoluogo anche Ceccano, Morolo, Supino, Ferentino e Patrica) saranno ancora in vigore fino al 30 settembre, è molto di più della compravendita di sesso. È un giro d'affari che trova linfa vitale anche nella condizione giuridica di numerose ragazze che passeggiano su quella strada, la maggior parte delle quali, provenienti dalla Nigeria, nel corso dei successivi controlli risultano richiedenti asilo. Uno status che, se da una parte non permette alle forze dell'ordine di espellerle, dopo averle sanzionate per abiti succinti e adescamento di clienti, dall'altro consente ai loro aguzzini di avere sempre "materiale umano" da usare per loschi traffici. E, a confermare questo "doppio sfruttamento" delle ragazze è lo stesso questore di Frosinone, il dottor Santarelli che, in una recente intervista, ha parlato del racket che si nasconde dietro il fenomeno, sempre più alimentato dai clienti che si servono delle prestazioni sessuali delle giovani donne.

Gli ultimi risultati
Anche nella giornata di giovedì scorso, la squadra volanti al comando del dottor Flavio Genovesi, dirigente dell'Ufficio Prevenzione generale e soccorso pubblico, ha multato altre prostitute oltre a due clienti, nella zona Asi durante i controlli che proseguiranno fino al prossimo 30 settembre, giorno di scadenza delle ordinanze. Poi, soltanto se si evincerà lo stato di contingenza e necessità, i sindaci potranno prorogare i termini dei provvedimenti, sempre dopo il via libera della Prefettura. Con queste ultime attività, il numero delle prostitute sanzionate raggiunge la trentina, mentre circa dieci sono stati, finora, i clienti multati dalla polizia. Cifre destinate ad aumentare nei prossimi venti giorni.