L'associazione "Medici di famiglia per l'ambiente di Frosinone e provincia" insiste: quegli impianti fanno male alla salute. E regola il tiro sui progetti in questione: uno meno impattante del previsto, l'altro più preoccupante per le emissioni di polveri sottili. «L'impianto annunciato come biomassa è stato il motivo della richiesta d'incontro col sindaco di Alatri - spiega il sodalizio in una nota - Lo stesso impianto ora annunciato, al contrario, non biomassa ma preparatore di biomasse, che desta meno preoccupazione dal punto di vista ambientale.
Ci rassicurano, infatti, che si tratta di un "bio trituratore" che produce un "chippato" fresco cioè caratterizzato da un contenuto idrico elevato, pari al 50-60% in peso, che naturalmente limita la polverosità delle lavorazioni".
Polveri sì - commentano in una nota i medici Angelo Mastracco e Giovambattista Martino - ma poche e bagnate». Quanto all'impianto di trattamento di rifiuti inerti tramite frantumazione e vagliatura previsto in località Fontana San Pietro, l'associazione lo definisce «indiscusso produttore di polveri sottili anche senza processo di combustione, che dovrebbe funzionare dieci ore al giorno per cinque giorni a settimana e impiegare una squadra di due operai».
Impianto di cui i rappresentanti dei medici hanno avuto informativa proprio nell'incontro col sindaco Giuseppe Morini. E proprio sulla ricaduta occupazionale di appena due posti i medici di famiglia dell'associazione affermano: «Il lavoro non giustifica il danno alla salute, soprattutto se l'offerta, come nel caso in esame, è irrisoria». E aggiungono: «Poco interessano le giustificazioni che si appellano alle autorizzazioni burocratiche di rito e agli enti interessati».