È stato portato in ospedale senza alcun segno di vita. A trovare il ventenne, residente a Cassino, in uno stato comatoso sono stati i suoi genitori che hanno allertato il 118: solo la rapidità dell'intervento dei medici ha permesso di salvare il ragazzo, altrimenti spacciato. Una volta in ospedale, i sanitari hanno applicato il protocollo riuscendo a far arretrare il processo che porta, se l'intervento non è repentino, alla morte del soggetto in overdose. La difficoltà nell'operazione di svegliare il ragazzo sarebbe stata talmente alta che i dubbi sulla presenza di partite di droga tagliate male è forte: non una certezza dal momento che potrebbe essersi anche trattato di una bassa tolleranza del soggetto ma una possibilità che comunque, in termini di vite, potrebbe portare a un tributo troppo alto con cui dover fare i conti.
Ed è scattata l'allerta. La morte per overdose da eroina è solitamente legata a una depressione del sistema cardio-vascolare e, principalmente, a una depressione respiratoria. Se l'apnea è di breve durata, grazie all'intervento dei medici, è possibile fare salvo il soggetto in overdose. Altrimenti le conseguenze sono terribili: dai danni permanenti agli organi interni e al cervello fino al decesso. Il ventenne cassinate è arrivato davvero in condizioni drammatiche. Prepotente il ritorno sulla piazza locale dell'eroina. E sembrerebbe neppure in modo sporadico. Di pochi mesi fa le segnalazioni di siringhe sporche accanto al tribunale di Cassino, nel parco dove giocano i bambini, a pochi metri da una giostrina.
Aghi sporchi abbandonati dove capita, nei giardini pubblici come in quelli privati. E ancora altre siringhe usate trovate in via Degli Eroi e in piazza Corte, persino davanti all'asilo di via Arno e alla struttura di via Zamosch: eroina a fiumi, da iniettarsi ovunque, al bisogno. Sulle scale di una palazzina in ombra o dietro un cancello in pieno centro.