L'autopsia sul corpicino del piccolo Liam era stata già svolta in autonomia dall'ospedale. Ma la famiglia non si arrende. Per questo, nonostante sia stato già effettuato un riscontro diagnostico sulla salma del piccolo, i genitori del bambino hanno rinnovato alla procura di Cassino l'istanza «di effettuare un esame autoptico "terzo" da affidare a un consulente medico legale nominato dal pm».

Sono ore cruciali per la mamma, una ventiduenne di Aquino, e il papà. La parola passa quindi al sostituto Siravo, chiamato ad un compito delicatissimo:se dovesse decidere di disporre nuovi accertamenti, dovrà inevitabilmente indicare quali medici, chiamati a difendere il proprio operato, potrebbero aver bisogno di nominare un proprio consulente.Se invece l'esame della cartella clinica, così come i risultati del riscontro effettuato dall'ospedale dovesse fugare ogni dubbio su una possibile responsabilità medica, non ci sarebbe alcuna speranza per i genitori, messi di fronte alla durissima realtà di una tragica casualità.

Il dramma

Un dramma senza fine, quello che ha colpito in queste ore due giovanissimi genitori di Aquino che hanno presentato un esposto in procura per far luce su una morte inaccettabile. Meno di un mese prima di poter abbracciare il loro piccolo Liam, questo il nome scelto per il piccolo. La data presunta del parto, per il loro primogenito, era quella del 26 settembre e tutto stando a quanto dichiarato ai carabinieri di Cassino sembrava procedere nel migliore dei modi: l'attesa, le speranze, la voglia di poter stringere tra le braccia quel piccolo tanto sognato.
E invece il 28 agosto, dalla felicità alla tragedia. La coppia ha raccontato ai militari affidandosi all'avvocato Longo dello studio 3A (società specializzata a livello nazionale nella tutela dei diritti dei cittadini) che lunedì notte non ha più sentito muoversi il suo piccolo ed è corsa in ospedale a Cassino.
Quindi, dopo cinque ore dall'ingresso, la ferale notizia da parte del suo ginecologo: il piccolo alla trentaquattresima settimana era morto.
Solo alle 21.30 circa si procederà con il cesareo "d'urgenza" che permetterà alla mamma, alle 22.15, di dare alla luce un bambino morto: «Le infermiere riferiranno che il piccolo, deceduto verosimilmente per asfissia, aveva un doppio giro di cordone ombelicale avvolto attorno al collo».