Diritti fatti passare per favori: l'associazione nazionale "I cittadini contro le mafie e la corruzione" si schiera al fianco della bambina di Roccadarce "dimenticata" dallo scuolabus. A renderlo noto sono il presidente nazionale ed ex commissario Antonio Turri assieme a Guglielmo Mollicone, referente dell'associazione a livello locale. «La nostra organizzazione - hanno spiegato i due - venuta a conoscenza dell'esposto presentato dalla famiglia rocchigiana alla Procura della Repubblica di Cassino, darà mandato al proprio ufficio legale di sostenere l'iniziativa intrapresa dai genitori e vedere tutelati i diritti della minore».

«Da tempo - continuano Turri e Mollicone - nei territori di Arce e Roccadarce la nostra associazione si batte perché i diritti delle nuove generazioni non vengano disattesi dalle inadeguatezze degli adulti e di pezzi delle istituzioni e della politica.Troppi sono i ritardi e le mancanze di quanti devono proteggere e garantire la tutela fisica e psichica dei nostri ragazzi. Già nei mesi passati la nostra azione sul tema si era concentrata sul comune di Arce attraverso una specifica denuncia riguardante la sicurezza del plesso scolastico cittadino sulla quale siamo in attesa degli accertamenti disposti dall'autorità giudiziaria.

Ora, facendo seguito all'esposto presentato alla Procura di Cassino dal papà della piccola bambina e confidando nella sensibilità della magistratura e delle forze di polizia, chiederemo come associazione un incontro all'Ufficioscolastico regionale e ai competenti organi amministrativi. L'alunna - hanno concluso i responsabili dell'associazione - ha diritto a delle risposte e per quanto ci riguarda non resterà a piedi, come è avvenuto».

I fatti risalgono a settembre dell'anno scorso e fecero parecchio clamore. La bambina, residente in località Fraioli, a quanto pare senza preavviso, fu lasciata a piedi dallo scuolabus. Quella che sembrava una semplice dimenticanza dovuta a una riorganizzazione del servizio, ben presto si è trasformata in una contrapposizione senza fine tra le ragioni dell'amministrazione comunale e quelle della famiglia interessata. E ancora oggi, alla vigilia del nuovo anno scolastico, non è stata trovata una soluzione.