Computer e profili Facebook violati dai"pirati del web". A volte per chiedere un riscatto, a volte per ragioni di tipo personale. Nel Cassinate il fenomeno è in costante aumento e riguarda soprattutto i professionisti.

Sono gli agenti del Commissariato di Cassino a raccogliere le denunce delle vittime dei cyber-delinquenti e provano a risalire alla fonte. Di recente le segnalazioni per un palese furto d'identità sono arrivate da una donna e un uomo del Cassinate che si sono trovati a fare i conti con un profilo Facebook che riportava foto e dati personali, ma che di certo era stato aperto da ignoti cybercriminali.

Le segnalazioni sono esponenzialmente aumentate e non è un fenomeno da sottovalutare: stiamo parlando di una vera e propria sottrazione d'identità che per essere tale deve necessariamente passare per il furto di tutte le informazioni personali. E richieste di riscatto a parte, il problema potrebbe risiedere anche nell'uso dei dati sensibili, utili anche per commettere frodi e reati.

Analizzando la situazione del Cassinate appare chiaro che i più "bersagliati" restano i professionisti. Soprattutto manager, commercialisti, impiegati in note aziende e avvocati. In più di un caso i professionisti si sono trovati a fare i conti con richieste - pervenute da indirizzi mail all'apparenza familiari - che chiedono veri e propri riscatti in cambio del prezioso archivio. Per non parlare delle grandi aziende, come accaduto alla Saint-Gobain di Aquino.

Alla fine del mese di giugno il maxi attacco al gruppo Weber Saint-Gobain ha riguardato molto da vicino il nostro territorio con l'interessamento del sito di produzione di Aquino. Lo stabilimento cassinate del gruppo francese Saint-Gobain, uno tra i 100 gruppi industriali al mondo, tra i migliori nella distribuzione di materiali per l'edilizia, ha subìto direttamente il contraccolpo dei pirati informatici che sono riuscita a iniettare il virus Petya, bloccando i pc dell'azienda in cambio di un riscatto. Ma non riuscendo a fermare la produzione.