«Cosa c'è in quel borsone che hai abbandonato alla fermata dell'autobus?» chiede il poliziotto, una volta raggiunto quel ragazzo di colore che si sta allontanando da via Marco Tullio Cicerone, nei pressi dell'incrocio con piazzale De Matthaeis. «Una bomba» risponde il ventinovenne nigeriano. È così che nel tardo pomeriggio di martedì scorso, nel cuore della parte bassa del capoluogo, scattano tutte le procedure. Una volante a sirene spiegate arriva sul posto e in pochi minuti tra i cittadini che erano nella zona sale la paura. Fino a che il pronto intervento della polizia, impegnata nel controllo, non appura che, all'interno di quel bagaglio, ci sono capi d'abbigliamento ed effetti personali. È così che l'extracomunitario viene denunciato per procurato allarme.

Ecco cosa è accaduto
È il tardo pomeriggio di martedi scorso. Un uomo di colore lascia una borsa alla fermata del pullman, in via Marco Tullio Cicerone, nella zona bassa del capoluogo, a pochi passi da piazzale De Matthaeis. E poi si allontana. La scena viene notata da un poliziotto in forza all'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico che, in quel momento libero dal servizio, si affretta per raggiungere il ragazzo. Qualificandosi chiede spiegazioni al ventinovenne nigeriano. Questo, per tutta risposta, dice candidamente: «Una bomba». È questa la risposta che l'agente riceve dal suo interlocutore. Allertato immediatamente il 113 per il necessario ausilio, le Volanti della Questura giungono subito sul posto. L'uomo, però, alla vista di agenti in divisa, inizia a urlare e si mostra insofferente al controllo, dichiarando che nel borsone ci sono soltanto capi di abbigliamento. Intanto, però, le persone che si trovavano nei paraggi, vengono spaventate dalle urla e dai momenti concitati: iniziano a chiedersi cosa sia accaduto. Intanto gli agenti di polizia prelevano il nigeriano e lo portano negli uffici della Questura. Dopo le opportune verifiche, anche per il contenuto del bagaglio che effettivamente contiene abiti ed effetti personali, per il giovane scatta la denuncia per procurato allarme.