Un tavolo operativo per mettere insieme attori pubblici e istituzionali, ma anche associativi, capaci di contrastare i fenomeni di illegalità legati alla prostituzione e offrire sostegno a chi ha bisogno di una exit strategy che li porti via dalla strada.
È quanto propone Gianmarco Capogna, referente del gruppo nazionale diritti di Possibile e iscritto del comitato "Spinelli" di Frosinone. «Ci sono alcuni elementi sui quali riflettere nella delibera, che poi registriamo si stia dimostrando del tutto inefficace, del comune di Frosinone, firmata anche da Ceccano, Ferentino, Morolo e Supino, che ha come obiettivo quello di contrastare il fenomeno della prostituzione da strada nella zona Asi – commenta il giovane dirigente - La prostituzione a cui si assiste in strada è molto spesso un fenomeno riconducibile a tratta e sfruttamento che colpisce persone appartenenti a categorie e fasce deboli della nostra società, in primis migranti, ma anche italiani sotto la soglia di povertà. Sono proprio tratta e sfruttamento i crimini che vanno combattuti - prosegue - Rimangono altre perplessità sull'ordinanza: oltre alla durata anche il fatto che la prostituzione possa essere relegata ad un fenomeno contrario al buoncostume. Di fronte ai sex workers volontari serve una discussione ampia e laica che consideri una regolamentazione con norme chiare e precise, non solo sul piano economico e fiscale ma anche su quello delle tutele socio-sanitarie - conclude - Bisogna vincere i tabù sessuali di questa società».