Click, si spegne la luce. È troppo salata la bolletta dell'energia elettrica che il Comune paga ogni anno ed ecco che arriva il programma di «Spegnimento selettivo di punti luce nelle varie zone del territorio comunale per il contenimento della spesa di funzionamento della pubblica illuminazione». Selettivo: vuol dire che verranno individuate le zone e i punti in cui oscurare di notte i lampioni secondo un criterio che tenga conto dell'importanza della strada e del traffico che supporta, con esclusione dall'intervento del centro storico e della Sr 155.
In sostanza, individuato un livello massimo di luce (impianto a pieno regime) riferito alla condizione di maggior traffico veicolare, si provvederà alla riduzione dell'illuminazione in corrispondenza di un minor passaggio di auto: laddove il traffico è inferiore del 50% rispetto al tetto più elevato, sarà «Consentita la riduzione di un livello di illuminazione illuminotecnica (circa 25%)»; laddove il volume del traffico è inferiore del 75% rispetto al tetto più alto, sarà «Consentita la riduzione di due livelli di illuminazione illuminotecnica (circa 50%)». E sono i numeri a dettare questa linea assunta dal Comune: i punti luce disseminati in tutto il territorio sono quasi 4mila e costano centinaia di migliaia di euro annue alle casse pubbliche. Sono il frutto di una politica avviata anni fa, ma contemporaneamente sono lievitati anche i costi. Una spesa che, evidentemente, adesso non è più sostenibile e che, con il riequilibrio finanziario in via di definizione, va rimodulata. E dire che, solo nella scorsa primavera, l'amministrazione comunale sottoscriveva un contratto con la società "Menowatt Ge" per la gestione di 1209 lampioni con entusiastiche previsioni di contenimento energetico ed economico: non è sufficiente, a questo punto.
La giunta Morini si dice consapevole che «Il sistema più efficace per il contenimento delle spese di gestione del servizio sia quello di investire nelle nuove tecnologie», ma nella metodologia adottata «si ravvisa un sistema di immediato risparmio economico». Insomma: si fa prima a staccare la spina.