Primi controlli e prime sanzioni dopo l'entrata in vigore dell'ordinanza collettiva antiprostituzione.
Gli agenti della sezione volanti della questura di Frosinone, l'altra notte, hanno effettuato un blitz sull'asse attrezzato, fermando sei ragazze romene, che sono state sanzionate in base proprio all'ordinanza firmata, per ora, dai sindaci di Frosinone, Ceccano, Ferentino, Morolo e Supino (Patrica dovrebbe aggiungersi a breve).
Per cercare di limitare il fenomeno che, a tutte le ore del giorno, ha assunto proporzioni notevoli, e dissuadere i clienti, i sindaci, come sollecitato dalla prefettura in un apposito comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, hanno emanato un'ordinanza in cui di fatto vietano ai clienti di fermarsi, anche per chiedere informazioni, per non creare intralcio sulla strada e alle ragazze di mettersi in mostra con abiti discinti.
Le verifiche
Ecco allora che, dopo il via libera della prefettura, il 10 agosto le ordinanze sono diventate esecutive. L'altra notte sull'area industriale è stato, pertanto, predisposto uno specifico servizio da parte delle volanti, dirette dal commissario capo Flavio Genovesi. Gli agenti, visto anche il clamore mediatico suscitato dalla notizia e il rischio di venire multati, hanno notato un drastico calo della presenza di clienti. Così, anche grazie all'intervento di pattuglie in abiti civili, per cogliere sul fatto i protagonisti, hanno fermato sei prostitute, tutte romene di età compresa tra i ventidue e i trentatré anni.
Per loro ha trovato applicazione, per la prima volta, l'ordinanza dei comuni di Frosinone, Ceccano, Ferentino, Morolo e Supino. Le sei ragazze, trovate in abiti succinti, sorprese mentre esercitavano l'attività in strada, sono state accompagnate per accertamenti negli uffici della questura. Una volta identificate, sono state sanzionate per violazione dell'ordinanza, mentre per altre due, una ventenne e una ventunenne, sono state denunciate per inosservanza del foglio di via obbligatorio emesso dal questore di Frosinone.
Il coordinamento
Ieri, intanto, proprio per coordinare l'attività di controllo sulle strade dove si esercita la prostituzione, si è tenuto un tavolo tecnico presieduto dal questore Filippo Santarelli. L'obiettivo è avere una strategia operativa unica ed effettuare servizi mirati congiunti tra le varie forze dell'ordine. L'idea di massima è demandare i controlli diurni alle polizie locali, mentre nelle ore notturne interverranno polizia e carabinieri.
Al vertice hanno partecipato tutte le forze di polizia presenti sul territorio, ovvero polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia stradale, polizia ferroviaria, polizia provinciale e i vigili urbani dei comuni interessati. E da domani si preannunciano nuovi blitz.
L'ordinanza
«La violazione si concretizza - si legge nell'ordinanza - con lo stazionamento e/o l'appostamento della persona e/o l'adescamento di clienti e l'intrattenersi con essi, e/o con qualsiasi altro atteggiamento o modalità comportamentali, compreso l'abbigliamento, che possano ingenerare la convinzione che la stessa stia esercitando la prostituzione». Vietato anche chiedere informazioni alle lucciole. Altrettanto vietate le manovre pericolose e che creano intralcio alla circolazione. Fermo restando l'applicazione di sanzione penali e amministrative previste dalla legge, per la violazione dell'ordinanza sono previste sanzioni da 25 a 500 euro.
La risposta
A richiedere un intervento forte contro la prostituzione era stato proprio il prefetto Emilia Zarrilli. Tante le lamentele di famiglie che, anche di giorno, si imbattono in ragazze mezze nude che adescano clienti. «È da tempo che in sede di comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica chiediamo una collaborazione più stringente ai comuni», aveva invece dichiarato il questore Filippo Santarelli, che ha apprezzato la sinergia tra tutti i comuni e ha considerato un utile deterrente lo strumento dell'ordinanza. Il tutto considerando sempre che la prostituzione non è prevista come reato.