Gigino Minnucci ci ha lasciato e l'intera Alatri piange oggi l'uomo e il giornalista che ha saputo descrivere, raccontare ed amare la sua città come pochi hanno saputo fare. È venuto a mancare sabato sera, nell'ospedale di Sora, dopo una breve malattia. Aveva 86 anni. I funerali si svolgeranno oggi alle 15.30 nella chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore.

La figura di Gigino

«Una colonna portante dell'alatresità», così è stato definito Gigino Minnucci in uno degli innumerevoli messaggi di cordoglio e di ricordo. Ed è una frase che, meglio di molte altre, delineava la sua figura. Attraverso la voce e la penna, sia dagli schermi di Ernica Tv che dalle cronache de "Il Messaggero", Gigino ci ha narrato Alatri per lunghissimi anni con i suoi modi familiari, mai sopra le righe e mai urlati, quasi fosse il vicino della porta accanto, discreto e presente al tempo stesso.

Di questa città conosceva vizi e virtù, ne conosceva l'anima più profonda e vera e gli bastava una semplice battuta, nel suo inconfondibile stile intriso di qualche termine dialettale che arrivava prima all'orecchio, per comprendere o "risolvere" una situazione, un caso, una vicenda giornalistica. Gigino Minnucci era un cultore di Alatri, che ha omaggiato in più occasioni con la sua partecipazione al gruppo folcloristico e alla processione del venerdì Santo.

Fonte inesauribile di aneddoti, era un punto di riferimento per chi volesse sapere di un personaggio come di un dettaglio, di un particolare, di un avvenimento della storia alatrense. Gigino, poi, faceva parte di quella "scuderia" Minnucci che, al mondo del giornalismo locale, ha dato anche gli indimenticabili Alberto e Mariella. Li immaginiamo tutti insieme a parlare di Alatri e dei suoi problemi, con ironia, con un velo di sarcasmo, oppure con un sorriso. Ma sempre con intatto amore verso questa loro città.

I saluti

La notizia della morte di Gigino Minnucci ha fatto velocemente il giro di Alatri sin dalle prime ore di domenica. In tanti hanno voluto manifestare la costernazione e il dolore per la scomparsa portando un proprio "pezzo" di vita, di esperienza, di memoria. A partire dalla sua famiglia, passando per i suoi amici, i collaboratori del suo "Lunedì Sera", la trasmissione tv che ha ideato insieme con Antonio Fiorenza e diretto per molto tempo, per giungere al mondo della politica e del giornalismo di tutta la provincia. Anche la redazione di "Ciociaria Oggi" lo vuole ricordare con affetto e rispetto, sottolineandone i tratti umani e professionali che lo hanno fatto apprezzare e stimare da parte di tutti noi.