«L'attesa sembrava infinita, un'esperienza che spero di non ripetere». A dirlo è il signor Claudio Bracaglia, il quale ha raccontato il grande disagio provato da suo padre, un ottantanovenne, che sabato mattina si è recato in ospedale a causa della lussazione della mandibola. L'anziano è arrivato al pronto soccorso tra le 8.30 e le 8.45, accompagnato dal figlio, ed è stato lì per quasi otto ore. Bracaglia ha riferito che suo padre è dovuto rimanere in sala d'attesa fino alle 16.15. A quel punto, gli è stato spiegato che non c'era un medico qualificato ad effettuare l'intervento. L'unica opzione, quindi, era il trasferimento. L'uomo è stato trasportato in ambulanza al Policlinico Umberto I, dove è stata eseguita l'operazione.

Claudio Bracaglia è molto infastidito, non si capacita di un'attesa così lunga per ricevere assistenza. Il signor Bracaglia ha voluto specificare che la sua critica non è rivolta ai medici, di cui non mette in dubbio la professionalità, ma alla situazione generale, per la quale è stato necessario trasferire un paziente a Roma dopo che aveva aspettato per un tempo così lungo.

«Possibile che se manca un dottore, non ce n'è almeno un altro che può sostituirlo?», ha detto. Sulla vicenda è intervenuto anche Fabrizio Cristofari, responsabile del pronto soccorso dell'Ospedale Spaziani di Frosinone: «Per me è difficile commentare il caso perché non c'ero - ha detto Cristofari - ma a giudicare da quanto emerso, suppongo che il trasferimento sia stato necessario non tanto per carenza di personale, ma perché c'era bisogno di uno specialista nell'ambito maxillofacciale, che evidentemente non era disponibile in quel momento».

Cristofari ha sottolineato che «le persone non si lamentano del lavoro dei nostri medici, ma dei ritardi. In situazioni di iperafflusso, come in questi giorni, può succedere che si rimanga molto tempo in sala d'attesa. Credo comunque che si sia agito con responsabilità e che il trasferimento del paziente sia stata la scelta più oculata, corrispondente alle procedure da seguire, la cui correttezza verificherò al più presto».