La Guardia di Finanza di Frosinone e Fiuggi, su mandato del sostituto procuratore Adolfo Coletta della Procura della Repubblica di Frosinone, sta passando al setaccio la gestione Atf, controllata del comune di Fiuggi e gestore degli impianti d'imbottigliamento, golf e terme. Il periodo in riferimento va dal 2012, quando lo stesso imbottigliamento tornò nelle mani del Comune di Fiuggi così come le Terme due anni dopo. In pratica tutti gli atti compiuti dall'ex amministratore unico Francesco Pannone con Fabrizio Martini sindaco di Fiuggi. Questo tra l'altro ha fatto si che il bilancio Atf 2016, che doveva essere liquidato entro lo scorso mese di luglio, subirà uno slittamento, probabilmente al mese di settembre prossimo, visto che ad agosto l'Italia si paralizza o quasi.
Bilancio vicenda complessa
"Ernst & Young" società incaricata della certificazione e collegio sindacale, hanno chiesto più tempo vista la delicatezza del momento, nonostante Carlo Marai, attuale amministratore unico, centinaia di volte in ogni luogo e sede abbia sollecitato l'invio del bilancio in riferimento. Un'altra grana finita sulle spalle di un incolpevole Marai che nonostante tutto, solo lui sa come, visto il quadro d'insieme complessivo è riuscito a collezionare un + 14% nelle vendite sul marcato nazionale e un più 30% su quello estero, riuscendo a garantire rimesse finanziarie su base mensile al Comune di Fiuggi, come mai era successo prima. Perché senza i soldi che arrivano da Atf, il Comune di Fiuggi da mesi già sarebbe stato costretto ad esporre sul suo portone il cartello con la scritta "saldi di fine stagione".
Comunque per non farsi mancare nulla Carlo Marai, pochi giorni fa è stato raggiunto dall'ennesimo decreto ingiuntivo, circa 400 mila euro, sulla scorta del pronunciamento del giudice del lavoro di Frosinone che ha accolto le tesi di sette lavoratori dell'imbottigliamento licenziati durante la gestione Pannone. Dichiarando illegittimo il loro licenziamento e riconoscendo anche un risarcimento individuale pari a 12 mensilità oltre la riassunzione. Ci scuserete se come contribuenti siamo piuttosto incavolati, visto che trattasi di pubblico denaro. Giustizia per i lavoratori è fatta con la speranza che però a pagare sia chi questi danni ha provocato, qualora in tal senso vengano accertate responsabilità dirette. Se poi vi stanno salendo ansia ed arrabbiatura, allora fatevi un giro su Facebook, tanto per ridere un po', dove qualche scimunito lo troverete di certo, mentre continua a parlarsi addosso senza che nessuno lo sta ad ascoltare, pronto a giurare che tutto quanto sopra è colpa dei giornalisti.