Dipendenti da droga e alcol, malati per il gioco. È un esercito sconfinato, anche in provincia di Frosinone. L'età media dei pazienti assistiti dall'Asl di Frosinone si abbassa sempre di più e le donne aumentano in modo esponenziale.
Il fenomeno
È quanto emerge dalla relazione 2016 sul fenomeno delle dipendenze nel Lazio, pubblicato dal dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario regionale. Sono stati oltre duemila (2.015 per la precisione) i pazienti trattati dal servizio per le dipendenze dell'Asl di Frosinone nel 2016. La maggior parte delle prestazioni è garantita a Frosinone con 861 pazienti seguiti, quindi a Cassino con 665, a Sora con 304 e a Ceccano con 185. Per quanto riguarda il capoluogo, in trattamento per dipendenze da stupefacente sono in 486, da alcol in 88 e da gioco d'azzardo in 20.
«Siamo il centro di riferimento regionale per le nuove dipendenze e per il trattamento da dipendenza della cocaina», spiega Fernando Ferrauti responsabile del servizio per le dipendenze dell'Asl di Frosinone. Quest'ultimo fa un distinguo per precisare che i pazienti in trattamento sono molto di più di quelli indicati nello studio. «I dati del dipartimento epidemiologico - spiega - sono per i trattamenti completati e non anche per quelli che hanno subito un'interruzione. Ragion per cui i numeri sono più elevati. Se consideriamo tutti i soggetti trattati il fenomeno è tre volte maggiore. Il rapporto non tiene conto dei dati del carcere, considerato che il 40% dei detenuti è tossicodipendente».
Il profilo
Tuttavia, dai numeri esaminati è possibile fare un identikit di chi si rivolge all'Asl per farsi assistere. «Registriamo l'abbassamento dell'età degli utenti, mentre il numero delle donne è aumentato in modo considerevole - afferma Ferrauti - Prima la proporzione era di uno a dieci, ora è di cinque a dieci».
L'Asl di Frosinone è sempre stata in prima linea per aiutare i giocatori patologici. Ma chi sono i giocatori? «Aumentano il numero delle donne e l'età. Sempre più spesso i giocatori sono pensionati e disoccupati e quel poco che hanno lo dissipano. Per tutti il trattamento è personalizzato con ognuno che ha una equipe che lo segue. Da noi l'indice di prognosi è favorevole all'80%».
Quale profilo per gli alcolisti? «L'età anche qui si è abbassata e aumentano le donne. Il numero di pazienti di strada, peraltro, non è rilevato, per cui i pazienti seguiti sono un migliaio».
E per la droga? «Non c'è grossa differenza perché tendono a mischiarsi. Chi fa abuso di droga molto spesso abusa anche con l'alcol».
Un lavoro importante
A commentare i dati del dipartimento di epidemiologia del Lazio è anche il consigliere comunale e provinciale Danilo Magliocchetti che afferma. «Sarebbe utile prendere piena coscienza, da parte di tutti gli stakeholders del territorio, che un numero significativo di persone vive una situazione di particolare disagio quindi di devianza e di dipendenza. La seconda riflessione è che il Serd della ASL di Frosinone svolge un lavoro importantissimo e di estrema rilevanza, di natura qualitativa e quantitativa, per quanto attiene il fenomeno delle dipendenze. Giova ricordare che nelle quattro sedi Serd dell'Asl di Frosinone ci sono in totale 56 figure professionali, tra medici, infermieri, psicologici, assistenti sociali e amministrativi, di grande competenza e spessore, che svolgono quotidianamente un lavoro encomiabile e che andrebbe ulteriormente supportato e valorizzato».
Per Magliocchetti «la relazione del dipartimento epidemiologico è ancor più importante perché evidenzia la rilevanza dei problemi correlati all'uso di droghe ed alcol, sia in termini di frequenza del fenomeno che di impatto sulla salute e la società. I disturbi da uso di sostanze sono associati ad una vasta gamma di problemi sanitari, sociali ed economici».