Spesso si sente dire che l'Italia fa fatica a costruire i giusti ponti con l'estero, ma di sicuro questo ragionamento non vale quando si parla dell'Accademia di Belle Arti, che continua a estendere i propri confini. Infatti, proprio ieri è stato firmato un accordo tra l'Accademia e l'Università di Pechino, che permetterà agli studenti cinesi di scegliere l'Accademia di Belle Arti per scambi culturali e anche corsi di studio.
L'intesa non era affatto scontata ed è stata cercata caparbiamente. Vista la distanza sia geografica che culturale tra l'Italia e il paese del sol levante, una delegazione dell'università di Pechino ha preferito venire in visita (arrivando ieri) nella struttura del Tiravanti per valutare la fattibilità del progetto. I delegati hanno osservato i laboratori, le aule, l'organizzazione, preoccupandosi anche di capire se gli studenti orientali avrebbero potuto adattarsi bene alla città, ad esempio chiedendo se fosse possibile trovare un alloggio vicino alla sede dell'Accademia. Un altro obiettivo della delegazione era quello di mettere i ragazzi in condizioni di studiare le materie accademiche e l'italiano nello stesso posto, o comunque vicino al capoluogo.
Per accedere ai corsi dell'Accademia, gli allievi cinesi dovranno presentare una certificazione che dimostri che hanno frequentato un corso di lingua italiana. «Una volta inseriti - dicono dall'Accademia - i cinesi possono rappresentare una grande risorsa, siccome mostrano da sempre molto interesse e inclinazione per determinate discipline, soprattutto quelle inerenti alla moda.
Grande la soddisfazione: «Così si rafforza la capacità di internazionalizzarci e allargare la nostra influenza - hanno dichiarato i rappresentanti dell'Accademia - aumentando il prestigio. Siamo lieti di accogliere altri studenti stranieri, arricchendo la già folta presenza di allievi che provengono da tutte le parti del mondo».