Pronto soccorso nel caos e a rischio blocco: tre infermieri per troppi pazienti. Ieri mattina un sessantenne di Cassino, dopo una violenta caduta dalle scale, ha atteso circa due ore per essere visitato. E la tensione è arrivata alle stelle.

Si tratta di uno dei tanti casi registrati quotidianamente nel nosocomio Cassinate, dove - nonostante l'abnegazione del personale in servizio - i numeri non fanno tornare i conti: questo il vero nervo scoperto della sanità locale, fatta di professionalità indiscusse. Ma anche di turni massacranti che rischiano far crollare la situazione, già al limite.

Non è difficile rendersene conto: basta recarsi in ospedale per capire quanti pazienti arrivano in ospedale ogni giorno con problemi più disparati, molti anche complessi. E tante urgenze legate soprattutto agli incidenti (alcuni gravissimi) che si registrano ogni giorno su un tratto di strada cruciale, tra Roma, Napoli, il Sud Pontino, l'Abruzzo e il Casertano. Quando il numero dei pazienti schizza alle stelle e il personale è ridotto all'osso, a "rimetterci sono i pazienti" che, ancora una volta, hanno lamentato attese lunghissime.

A guardare più da vicino la situazione la questione è molto più complessa: con una differenza di poco più di 3000 accessi, ad esempio, Frosinone può contare su 7 infermieri. Cassino, con 3 infermieri (tra malattie e ferie) deve poter offrire assistenza anche all'Obi dove ci sono 10 posti letto. La questione, di certo non nuova, diventa esplosiva ogni volta che un paziente arriva e inizia il suo lungo "viaggio" alla ricerca del posto letto.