E' Franco Castagnacci il cinquantenne arrestato dal Reparto Operativo - Nucleo Investigativo, in collaborazione con personale della Compagnia di Frosinone, Alatri ed Anagni: il padre di Mario Castagnacci, attualmente in carcere perché ritenuto tra i responsabili dell'omicidio Morganti, era ai domiciliari perché trovato in possesso di 15 grammi di cocaina il 1° giugno scorso, ma di fatto continuava a gestire tramite altre persone lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Spaccio di droga, tre arresti ad Alatri. Il Reparto Operativo - Nucleo Investigativo, in collaborazione con personale della Compagnia di Frosinone, Alatri ed Anagni, ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare (1 in carcere, 2 agli arresti domiciliari), emessa dal G.I.P. nei confronti di C. F., classe 1967, originario di Alatri, censurato (attualmente già agli arresti domiciliari per analoghi reati di droga); B. G., classe 1979, originario di Alatri; P. F., classe 1969 albanese, ma residente ad Alatri. Gli stessi sono ritenuti responsabili di concorso in detenzione e spaccio di cocaina e hashish.
I provvedimenti traggono origine da una articolata attività d'indagine avviata nel mese di giugno 2017 dal Nucleo Investigativo e dalle Compagnie Carabinieri di Frosinone, Alatri ed Anagni, a seguito dell'arresto di uno degli odierni destinatari, C. F., che il 1° giugno veniva sorpreso a bordo della propria autovettura con 15 grammi di cocaina, materiale vario idoneo al confezionamento ed un bilancino elettronico. Le odierne misure cautelari sono dunque il risultato di un approfondimento investigativo su quella vicenda e sulla presunzione che la stessa non fosse circoscritta ad un singolo episodio, quanto piuttosto riconducibile ad un'attività illecita più stabile, come in effetti successivamente dimostrato.
Infatti, benché tratto in arresto e sottoposto agli arresti domiciliari presso il proprio domicilio, C.F. ha continuato a gestire una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti, avvalendosi della costante collaborazione degli altri due coindagati (tra cui figura anche la coniuge P.F.), i quali liberi da obblighi, rappresentano di fatto la sua proiezione esterna. A costoro dà disposizioni su modalità di approvvigionamento della sostanza stupefacente, cessione della stessa a terzi e recupero crediti che vanta da alcuni consumatori locali. Da parte dei coindagati totale dedizione e adesione alle illecite attività attraverso un costante apporto ed una partecipazione consapevole a tutte le varie fasi organizzative ed esecutive risultando, di fatto, fidati emissari in grado di sostituirlo sul campo, così garantendo la presenza ed il controllo del traffico sul territorio, condizioni indispensabili nel particolare settore delinquenziale.
Sostanzialmente, ciò che emerge è una sorta di gerarchia consenziente esistente tra i tre indagati, in cui al vertice si pone il C.F., capace di manovrare e gestire gli altri due che, comunque, non si limitano alla fase meramente esecutiva, essendo gli stessi posti al corrente dell'intera gestione e partecipando alle decisioni e alle singole iniziative da intraprendere.
di: La Redazione