Le spese della XV Comunità Montana Valle del Liri finiscono su "La7". Lunedì scorso è andato in onda un servizio d'inchiesta realizzato dalla trasmissione televisiva "L'aria che tira - Estate" riguardante l'ente montano di via La Criscia.

Sotto la lente del programma sono finiti i costi istituzionali e gli appalti dell'ultimo anno, importi considerati elevati per un ente in liquidazione e di cui sarebbe stata decretata la soppressione. Il servizio inizia con una serie di interviste registrate durante il mercato settimanale di Arce. Il giudizio degli intervistati è pressoché unanime: chi definisce la Comunità montana come un carrozzone senza fondo e chi lo qualifica come un ente che serve soltanto ad accontentare gli amici degli amici.

L'inchiesta di La7 ha inoltre diffuso alcune cifre: trecentomila euro sarebbero i costi per la gestione, mentre ammonterebbero a oltre tre milioni le spese del 2016 affidate, sempre secondo gli autori dell'inchiesta televisiva, ad aziende locali senza l'espletamento di gare pubbliche. Accuse rincarate nello stesso servizio tv dal sindaco di Fontana Liri Gianpio Sarracco, sentito in qualità di membro del consiglio dell'ente comunitario.

«Un ente destinato alla chiusura - ha detto in un passaggio della sua intervista Sarracco - È assolutamente inopportuno che possa procedere a delle assunzioni in pianta stabile. Sono stato l'unico consigliere che durante l'approvazione dell'ultimo bilancio si è opposto e ha votato contro la sfrontatezza di queste spese che andrebbero arginate».

«È un ente attivo a tutti gli effetti che non è stato mai ufficialmente smantellato - ha replicato nello stesso filmato trasmesso il vicepresidente della Comunità montana Antonio Di Sotto. «Quelle cifre - ha chiarito ancora l'assessore - si riferiscono al bilancio preventivo e per quanto riguarda gli affidamenti diretti, stiamo parlando di piccole somme utilizzate per pagare il meccanico o l'elettrauto».

Il programma si è soffermato anche sul finanziamento di cinquantamila euro erogato per la costituzione della Fondazione Marco Tullio Cicerone. «Le cose non stanno come sono state riferite nel servizio», ha affermato il presidente Gianluca Quadrini, preannunciando azioni a tutela dell'immagine dell'ente. «La spese effettuate per l'anno 2016, ad esempio - ha aggiunto il presidente - sono pari a 935.718,87 euro e non a 3,3 milioni».