Tris di denunce presentate ieri mattina alla procura della Repubblica da parte del sindaco Carlo Maria D'Alessandro a tutela delle istituzioni e pure per provare a fermare la deriva fatta di insulti e offese che diventano benzina per una tensione che, in città, si taglia a fette. Nella tarda mattinata di ieri, accompagnato dal suo legale, l'avvocato Sandro Salera, ha depositato gli esposti per diffamazione, uno pure per minaccia. Il suo è stato anche un segnale, oltre che un atto formale. Un monito ad abbassare i toni e a riportare lo scontro nell'alveo del lecito.

I fatti

Tutto ha inizio un venerdì sera. Il sindaco sale sul palco della kermesse estiva "Cassino birra" per il taglio del nastro inaugurale, poco dopo i saluti e qualche battuta istituzionale, raggiunge la sua famiglia. Con lui, al tavolo, ci sono i figli e i nipoti piccoli quando si avvicina un soggetto. Sono le 23.10 in punto e in quell'angolo di piazza Green si sentono parole di fuoco contro il sindaco. Epiteti ingiuriosi accompagnati da frasi poco edificanti. I minori restano sconvolti, l'uomo viene allontanato dalla security dell'evento. Sindaco e famiglia abbandonano la festa: i più piccoli sono troppo sconvolti. Il giorno dopo parte, dalla polizia, una segnalazione alla questura e alla prefettura. Ora per il protagonista dell'aggressione verbale c'è pure la denuncia.

Le offese social

Ma per fermare la spirale di violenza verbale che si è innescata sono state depositate altre due denunce riguardanti altrettanti post su Facebook. Il primo è stato scritto proprio il giorno precedente all'episodio di piazza Green. Frasi esagerate contro il sindaco e un messaggio di chiusura che recitava "a domani, e se ne accorgerà". Lo scrivente non coincide con chi poi, effettivamente, è andato a insultarlo alla festa ma la circostanza resta alquanto sospetta. L'altro post finito sotto la lente del sindaco D'Alessandro e del suo legale Salera è stato inserito il giorno dopo l'aggressione: è un commento in cui si esprime malincuore per le mancate "botte".

Così D'Alessandro ha portato tutto il materiale al suo legale con la precisa e inderogabile intenzione di riportare un po' di rispetto delle istituzioni. Ogni frase e atteggiamento è stato valutato e soppesato. Poi è arrivata la decisione di procedere contro tutti e tre i soggetti. Ora la parola passa alla procura.