La vendita delle due strutture di via Zamosch a Cassino e del polo di Terracina; il blocco del turn over e aumenti delle tasse agli studenti fuoricorso Queste sono le tre grandi macroaree su cui si poggia il piano di rientro messo a punto dalla commissione presieduta dal professore Carmelo Intrisano per scongiurare il commissariamento e salvare l'ateneo dopo che, a settembre scorso, il rettore Betta era venuto a conoscenza del maxi buco di oltre 40 milioni di euro con l'Inps per i contributi non versati ai dipendenti. Il piano, che è stato approvato la scorsa settimana da Senato e Cda, è stato poi sottoposto all'attenzione del Ministero che lo ha ritenuto molto serio dunque, a breve, si attende l'ok definitivo per procedere con il mutuo: il piano 2017-2037 prevede, in 20 anni, rate da 1.800.000 euro l'anno, per un totale di 36 milioni (le sanzioni di 8,5 milioni sono state rottamate). Dopo l'ok degli organi collegiali, questa mattina il rettore Betta insieme al Dg Capparelli illustrerà il piano a tutta la comunità accademica in una apposita assemblea che si terrà alle ore 11 nell'aula magna del Campus Folcara. Ma i tagli, come si evince dal documento targato Intrisano, non riguarderanno solamente il personale, le strutture e le tasse, ma quasi tutti i settori. In primis quello relativo alle indennità: la spesa relativa a gettoni di presenza, compensi e indennità missioni organi universitari, oggi pari a 70.000 euro, sono state portate a 64.600 già nella rimodulazione del previsionale 2017, mentre dal 2018 calerà a 48.400 con una minore spesa di 21.600 euro. Cala anche da 73.050 euro a 58.050 euro la spesa per i gettoni e le indennità dei componenti del nucleo di valutazione.
E il 2018 sarà il primo vero anno nel quale i tagli si concretizzeranno un po' ovunque: per quel che riguarda i servizi agli studenti vengono decurtate del 50% le attività autogestite. L'importo, fino al 2017 pari a 59.578,63 euro, dal 2018 scenderà a 29.789,32 euro.
Restano invece immune dai tagli, per quel che riguarda i servizi agli studenti, le voci riguardo le borse di studio, borse di dottorato, fondo sostegno ai giovani e spese studenti disabili. La scure della commissione si è invece abbattuta sulla manutenzione (riduzione del 20%) e sulle bollette. Le utenze telefoniche, ad esempio, che oggi hanno un costo di 45.000 euro, dovrebbero calare a 36.000, ed è previsto anche un nuovo piano per l'energia elettrica. Dimezzato anche il vestiario: da 7.700 euro a 3.850. Le spese legali, che oggi sfiorano i 200.000 euro, non dovranno superare i 100.000. Ma nelle 66 pagine del piano di rientro non si parla solo di tagli, c'è spazio anche per il rilancio. Che passerà per il marketing. Si ipotizza alla gestione diretta dei bar e all'Unicas Cafè, con tanto di logo su tazzine e zucchero. Per addolcire i sacrifici!

In questi momenti è in corso l'assemblea.