Ancora uno sbarco in città: cinquanta immigrati di recente sono stati sistemati da una cooperativa in via Ponte la Pietra. Sono arrivati, come sempre, in sordina e sono stati alloggiati in barda all'adesione del Comune allo Sprar che prevede un tetto-massimo di migranti da inserire in percorsi di accoglienza concordati. Ma l'emergenza fa saltare tutti i criteri e il Comune ha potuto inviare, la settimana scorsa, solo i vigili urbani a verificare le condizioni dello stabile. Vigili urbani e ufficio "ambiente" hanno eseguito l'ispezione e, intanto, è scattata una multa per la mancanza di raccoglitori per la differenziata.
Ma c'è un altro fronte che si è aperto nelle ultime ore. La prefettura ha pubblicato un bando per individuare nuovi punti di accoglienza in provincia attraverso il reperimento di immobili. Ed ecco che, ieri mattina, qualche impavido cittadino ha contattato addirittura l'assessorato ai servizi sociali, pensando che fosse deputato a dare informazioni, per offrire i propri appartamenti e capire quali documenti istruire per accogliere i profughi. Tantissimi i cassinati disponibili ad affittare alle cooperative le case per alloggiare i migranti. Tantissimi quelli che lo hanno già fatto. Non è una novità laddove il pagamento dell'affitto non è più certo, date le criticità economiche di singoli e famiglie, e si punta su una entrata certa.
Lo conferma l'assessore ai servizi sociali, Benedetto Leone: «La "corsa all'appartamento", dopo la pubblicazione del bando dimostra come il tema dell'accoglienza sia visto da tutti come un business, non solo dalle cooperative che vengono solitamente prese di mira ma da tutti gli attori di questo circuito che vede protagonisti anche i proprietari degli immobili, i quali oggi non si fanno più problemi a metterli a disposizione dei profughi. Questo perché il livello di povertà si è alzato, le persone non riescono più a pagare gli affitti e i locatari trovano, come ancora di salvezza, l'accoglienza. Ma così il sistema implode».
Di recente, il sindaco D'Alessandro aveva ribadito il suo Sì all'accoglienza, purché inserita in circuiti realmente efficaci come lo Sprar ma aveva anche parlato della necessità di un censimento per capire quanti immigrati sono attualmente presenti a Cassino. «Non abbiamo il numero preciso - dichiara ancora Leone - speriamo, con questa collaborazione e piena sinergia sull'accoglienza che c'è tra Comune, prefettura, commissariato e altre forze dell'ordine di conoscere presto i dati. Certo che il numero in città è elevato».