Da Roma a Frosinone per razziare le auto in sosta nei centri commerciali, due condanne per la banda dei cileni. Ieri, davanti al tribunale di Frosinone in composizione collegiale, hanno scelto di patteggiare John Dustin Gomez Vera, 30 anni, e Luis Humberto Campos Figueroa, 56, entrambi ufficialmente senza fissa dimora. Il primo se l'è cavata con un anno e sette mesi, con pena sospesa e successiva scarcerazione, l'altro, cui era contestata la recidiva reiterata specifica, con due anni e quattro mesi ed è rimasto in carcere. I due erano difesi dagli avvocati Dario Proietti e Loredana Ruscito.

Lunga la sfilza di reati contestati in occasione del raid del 1 giugno con tanto di inseguimento mozzafiato correndo all'impazzata e contromano lungo l'asse attrezzato. Solo dopo essersi scontrati con i carabinieri, provocando anche il ferimento per 25 giorni dei due occupanti, due dei quattro componenti la banda sono stati ammanettati. La coppia doveva rispondere di rapina impropria, lesioni personali, ricettazione dell'auto usata per compiere i furti e la resistenza a pubblico ufficiale. Il pubblico ministero Monica Montemerani, titolare dell'indagine, dopo aver inizialmente contestato il furto ha riformulato l'imputazione in rapina.
Diverse le auto che la banda aveva preso di mira tra i piazzali dell'Old Wild West, di Carrefour e delle Poste sulla Monti Lepini a Frosinone nonché di Orizzonte a Ferentino. I cileni erano accusati di aver rubato all'interno di una Mercedes un tablet e un paio di occhiali Ray ban dopo aver sfondato un vetro, quindi, forzando la portiera di una Fiat 500 si erano impossessati di un borsello, due giubbini e un paio di occhiali Tommy Hilfiger. Terza auto svaligiata una Punto dalla quale erano stati portati via uno zaino, un altro paio di ray ban, un carica batteria per iPhone e un portafogli. Altro obiettivo una Panda dalla quale i ladri riuscivano ad asportare uno zainetto contenente 50 euro e un borsello con gli effetti personali del proprietario del mezzo. Infine, al parcheggio delle Poste i ladri rubavano all'interno di una Fiat 500 quattro zaini contenenti libri e quaderni universitari.

A seguito di tutti questi colpi e delle conseguenti chiamate alle forze dell'ordine, il gruppo di cileni veniva intercettato all'altezza di Carrefour. La Dacia Sandero, risultata rubata a Roma, guidata dai cileni, infatti, non si è fermata all'alt e ha tentato la fuga. Lo ha fatto percorrendo strade e rotatorie dell'asse attrezzato contromano. Per ostacolare le manovre delle pattuglie dei carabinieri, il conducente della Dacia ha più volte frenato bruscamente tentando di farsi tamponare dalla gazzella dell'Arma, nonché compiendo una serie di manovre che hanno messo a repentaglio anche l'incolumità degli altri automobilisti. Nel tentativo di arrestare la fuga, i carabinieri esplosero anche un colpo di pistola in aria a scopo intimidatorio. Alla fine, la Dacia e l'auto dei carabinieri si sono scontrate. A seguito dell'incidente, due dei quattro cileni sono stati bloccati. Per tutta risposta hanno investito i carabinieri di calci e pugni, conseguenza dei quali due militari hanno riportato ferite guaribili in venticinque giorni.
I militari dell'Arma hanno anche recuperato la merce oggetto di furto a Frosinone e Ferentino. I carabinieri, in realtà, da tempo erano sulle loro tracce per una serie di colpi. Così quando è scattato il primo allarme, i militari hanno ipotizzato che la banda potesse prendere mira le auto in sosta nei grandi parcheggi e così hanno puntato quello del centro commerciale.
Negli ultimi anni sono sempre più le bande di cileni specializzate in furti sulle auto. Sono state sgominate a San Gimignano, a Ostia dopo che avevano colpito a Grosseto, a Milano usando auto come arieti per sfondare le vetrine dei negozi, a Bergamo, Piacenza, Terni e a Roma perfino dopo un inseguimento, anche in questo caso contromano, sul grande raccordo anulare.