È riuscita ad avere la prontezza di abbandonare l'auto e allontanarsi in gran fretta insieme ai suoi bambini, prima che le fiamme e il fumo le impedissero di aprire la portiera. È riuscita ad evitare il peggio tratta in salvo da un passante. A rischiare la vita, nel primo pomeriggio di ieri, una donna di Cassino che stava percorrendo la provinciale che conduce a Vallerotonda insieme ai suoi bambini.
L'incendio divampato ieri nella zona che collega Sant'Elia a Vallerotonda si è propagato con una ferocia tale da rendere necessario persino la chiusura della strada zona Cerreto - Sant'Elia: per questo il traffico è stato fatto deviare in direzione Valvori. Sul posto, sin dal primo momento, il sindaco Verallo che ha monitorato la situazione insieme ai vigili urbani. Sul posto, accanto a una squadra dei vigili del fuoco, anche i volontari di protezione civile di Sant'Elia che hanno combattuto la battaglia da terra: dall'alto, invece, i canadair hanno offerto un valido aiuto per fronteggiare una situazione a dir poco paurosa. Il fuoco, infatti, dopo aver superato la carreggiata in pochi minuti - complice anche il vento forte - ha preso a divorare tutto, sia nella parte alta della montagna che verso la valle. Una situazione difficile da gestire, vista la rapidità con cui si è propagato il fuoco in ogni direzione.

Il fronte di Villa S. Lucia e S. Elia

Mentre una squadra dei vigili del fuoco di Cassino stava cercando di bloccare l'avanzata del fronte di fuoco a Vallerotonda, un'altra era impegnata a Villa S. Lucia dove le fiamme hanno divorato la montagna per tutta la notte proseguendo anche nella mattinata. Poi, quando tutto sembrava ormai sotto controllo, un nuovo fronte da combattere e contenere: le fiamme avanzando con estrema rapidità hanno raggiunto le prime abitazioni attigue all'area boschiva. Ed è salito il livello d'allerta: il fuoco è stato tenuto lontano dalle abitazioni soltanto grazie al durissimo lavoro dei vigili. Poi l'intervento dei canadair ha permesso di procedere nella successiva opera necessaria a circoscrivere i punti di maggiore criticità. L'opera di contenimento prima e di spegnimento poi ha reso necessario il durissimo lavoro della task force anti-incendi per tutta la giornata, arrivando a quasi 24 ore di lavoro sul campo: accanto ai vigili del fuoco i volontari della Protec e della Protezione civile comunale di Cassino (impegnati già giovedì a presidio del santuario di Cervaro) oltre ai volontari delle associazioni di Piedimonte S. Germano. Forte la paura per l'avvicinarsi repentino delle fiamme anche al Cimitero polacco. In pochi minuti il fuoco ha raggiunto, sul versante di Sant'Elia, la frazione di Portella dove i residenti sono usciti dalle case, in ansia per il rumore forte delle fiamme ormai prossime alle case.

Il fronte di Cervaro e S. Vittore

Le fiamme hanno preso a divorare ancora i bordi della carreggiata, lungo la Casilina che conduce a Cervaro già dalle prime luci dell'alba. Poco dopo le 9 il fuoco si era fatto strada, rendendo necessario - ancora una volta - l'intervento di vigili del fuoco e volontari, puntando dritto alla preziosa arteria di collegamento. La coperta, di certo troppo corta, ha fatto ancora una volta intravedere il nervo scoperto di un territorio nella morsa delle fiamme e di una strutturale carenza di personale, costretto a turni massacranti. Mentre la richiesta d'intervento riguardava Cervaro, bruciava Villa Santa Lucia e Sant'Andrea. Come accaduto solo ventiquattr'ore prima, con roghi divampati in contemporanea a Colfelice, Cervaro e San Vittore, anche ieri il territorio a cavallo tra Cervaro e Sant'Elia è stato quello più martoriato dagli incendi, esattamente come accaduto sul fronte di Villa S. Lucia. E come ventiquattr'ore prima, i volontari di protezione civile Vds di Cassino non si sono certo risparmiati per mettere in salvo case e vegetazione nella stessa misura in cui avevano messo in salvo il santuario De Piternis: giovedì in un solo pomeriggio le lingue di fuoco erano riuscite a divorare centinaia di ulivi e non quantificabili ettari di macchia mediterranea. Gli uomini della Vds, coordinati dal presidente Andrea Palumbo, hanno operato fino quasi alle 2 della notte tra giovedì e venerdì per poi riprendere la durissima battaglia anche per l'intera giornata di ieri. Una lotta impari, che ha visto lo sforzo sovrumano di volontari e vigili pronti a rischiare le loro stesse vite in cambio della salvezza di un territorio vinto dalle fiamme. L'arrivo in serata della pioggia ha permesso di tirare un sospiro di sollievo.