Il tema immigrazione crea criticità sia a Sora che ad Isola del Liri, ma con punti di vista differenti. Se nella città delle cascate sale l'indignazione perché dei ragazzi occupano posti auto per dormire a terra, a Sora scatta la rabbia di Marco Ricciardi, ex operatore della struttura impegnata nell'accoglienza dei profughi in viale Regina Elena, per un mancato pagamento. «Ho lavorato tre giorni ed una notte - racconta - Nel colloquio mi avevano parlato di ricoprire una mansione d'operatore, invece mi sono ritrovato a fare l'operaio.

Pittore, muratore, inserviente. Un lavoro faticoso che mi ha impegnato 12 ore al giorno. Non sono più un ragazzino ed ho la mia bella età. Non ce l'ho fatta ed ho abbandonato - conclude il cinquantenne - Attendo da tre settimane che mi venga pagato quanto pattuito. Parliamo di meno di 200 euro totali, ma per me sono importanti. Sono anni che cerco un lavoro stabile e questa volta ci ho creduto».
È rimasto fortemente amareggiato il signor Ricciardi che si dice pronto ad incatenarsi sotto la struttura vicina all'ex ospedale di Sora dove sta protestando con un cartello dalla giornata di ieri.

Sconcerto e paura ad Isola del Liri dove le problematiche legate all'immigrazione sono di altra natura. Ogni mattina i residenti di via Roma, nei pressi dell'ufficio postale, sono costretti a svegliarsi in un "dormitorio". E la scena si ogni notte: dei ragazzi di etnia africana arrivano con materassi, cuscini e coperte ed occupano i parcheggi. I giovani passano le ore dormendo per strada e quando si fa giorno cancellano ogni traccia, ripresentandosi però la notte successiva. Stanchi i residenti che, oltre ad avere a disposizione meno parcheggi, sono costretti a vivere l'accampamento sotto casa, al centro della città. Gli isolani chiedono di vigilare sulla situazione e di intervenire.