Ormai sta diventando il mistero dell'estate: in molti si domandano chi sia il ladro o la ladra di rose, piantate di recente in numerosi vasi del centro storico, per abbellirli agli occhi dei cittadini. Quella che sembrava una semplice iniziativa di decoro dall'esiguo costo per le casse comunali, voluta dal presidente del consiglio Fausto Lisi che ha la delega al centro storico, sta diventando un vero e proprio caso. Ormai non c'è mattina che non si notino vasi privi dei fiori installati, in particolare prese di mira piante di rose, quelle di fatto più resistenti a tutte le stagioni e quindi più facili da mantenere magari nei propri giardini. I furti hanno riguardato vasi posizionati in Piazza, a Porta San Pietro e altri angoli del centro cittadino. Non si tratta come si può verificare direttamente, anche dalle foto, di atti vandalici ma di operazioni "certosine" di prelevamento dell'intera pianta dalle radici. Inutile nascondere l'amarezza degli amministratori, ma anche di molti cittadini. La conferma, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che il rilancio di una qualsiasi comunità, al di là delle dimensioni, passa inevitabilmente dal rispetto delle regole e del senso civico. Inutile criticare le amministrazioni di turno quando poi si manifestano questi episodi. Certamente si tratta di una piccola rappresentanza, ma sufficiente a danneggiare nell'immagine tutta una popolazione. Rubare rose dai vasi posizionati nel centro storico, dal costo di pochi spiccioli, è soltanto uno sfregio. Inutile e senza senso.