Come anticipato nell'edizione di venerdì scorso da Ciociaria Oggi, sarà l'esame dei dati trasmessi dalle scatole nere al sistema satellitare gps dei veicoli coinvolti nell'incidente di Latina, in cui ha perso la vita la ventisettenne Gina Turriziani Colonna, a dirimere tutti i dubbi sulla dinamica dello scontro in cui è rimasto gravemente ferito anche il fidanzato della vittima.

Il pm Giuseppe Miliano, nelle scorse ore, ha proceduto ad affidare la consulenza cinematica del sinistro ad un perito che dovrà consegnare il lavoro entro 60 giorni. Un lavoro che si baserà molto sui dati delle "black box". Si tratta di una consulenza tecnica di parte, non partecipata ai difensori sia dei due indagati, sia della parte civile. L'avvocato Nicola Ottaviani, che assiste appunto come parte civile i familiari di Gina Turriziani Colonna, aveva avanzato nei giorni scorsi espressa richiesta di esame del contenuto dei dati delle scatole nere prima del dissequestro degli autoveicoli.

Le "black box", installate sulle automobili, sono dotate di un dispositivo gps incorporato, collegato ad una centrale remota, e funzionano come un vero e proprio sistema di localizzazione che grazie ad una scheda telefonica registra posizione e velocità dell'auto. L'accelerometro incorporato consente di valutare l'entità di un impatto in seguito ad incidente. In particolare può: localizzare la vettura attraverso il gps; registrare tempi di marcia e di sosta; registrare i crash memorizzando la data, l'accelerazione massima, la tipologia di crash, il luogo dove è accaduto il sinistro e la velocità rilevata prima dell'impatto.

Nel caso di Latina ancora non è stato stabilito quale dei due veicoli procedesse sulla strada principale e quale dovesse dare la precedenza. Tutti dati fondamentali poiché ancora non è stato possibile ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente e quindi attribuire le eventuali relative responsabilità ai conducenti che al momento, vista proprio l'inderminatezza sull'accaduto, risultano indagati entrambi per omicidio stradale.