Ancora fiamme e operatori in azione per l'immenso incendio che tre giorni fa è partito presumibilmente dalla strada provinciale 220 in località Casette di Tecchiena, interessando poi tutta la zona di Casette e Montereo, sviluppandosi, a causa del forte vento verso il bosco di Vallone Cera. Fiamme che hanno devastato ed hanno continuato a devastare tutto ciò che hanno incontrato, sfiorando abitazioni e attività commerciali.
Ieri quando sembrava che tutto fosse rientrato, colonne di fumo si sono nuovamente alzate, complice il forte vento, e così è ripartito l'allarme per gli operatori che hanno lavorato instancabilmente. Giunti anche elicotteri. Questa volta la zona interessata è stata quella in direzione di Monte San Marino.
Intanto però è il momento della conta dei danni. Una landa desolata, desertica, dove ancora si avverte l'odore acre della cenere e del bruciato. Questo è Monte Reo e non solo, incenerito dalle fiamme. Bruciati un numero record di ettari e migliaia di piante di ulivo. Per domare le fiamme il costo per la collettività è stato enorme. Incalcolabile visto l'impiego per giorni di operatori a terra, vigili del fuoco e protezioni civili, oltre a mezzi aerei.
La proposta
«Il comune faccia richiesta di calamità naturale per questa zona interessata dal violento incendio - propone l'ex assessore Gianni Padovani che si fa portavoce delle richieste degli abitanti e residenti - i danni che molte persone hanno avuto alle loro proprietà sono enormi, tutto è andato bruciato. Serve cercare di dare una risposta di aiuto concreto. Spero che questa proposta venga presa in considerazione dagli amministratori e assessore all'ambiente».