Sembrerebbero portare a Ceccano le indagini sulla rapina all'ufficio postale di Collepardo avvenuta, un anno fa, in agosto. Il pm Misiti, infatti, nei giorni scorsi ha formalizzato l'accusa di rapina aggravata a carico di un trentenne di Ceccano. Avrebbe fatto parte della banda di rapinatori che, pochi giorni prima di ferragosto, all'ora di pranzo entrarono nell'ufficio postale minacciando il personale con una pistola e intimando di aprire la cassaforte. Sembrerebbe che uno dei due avesse invitato i presenti alla calma, indirizzando addirittura un bacio al fiocco azzurro appeso al muro dal direttore, da poco papà, per rassicurarlo dell'intenzione di non voler far male a nessuno. Un colpo "sfortunato" per i due rapinatori. La cassaforte aveva un codice temporizzato che ne avrebbe consentito l'apertura soltanto dopo un quarto d'ora e così i due malviventi - uno di loro aveva il volto coperto da una bandana sulla bocca, occhiali da sole e un berretto biancoceleste con lo stemma della Lazio - dopo aver sottratto circa mille euro dalle casse, fuggirono in tutta fretta con un auto che fu poi rinvenuta lungo la strada per Trisulti, facendo perdere le loro tracce, forse grazie all'aiuto di un complice.
L'automobile risultò rubata a Frosinone la stessa mattina del colpo. Non è ancora ben chiaro il ruolo svolto dal ceccanese: a lui i carabinieri sarebbero risaliti nel corso delle indagini scattate nella zona immediatamente dopo l'allarme, grazie alla segnalazione della targa della sua autovettura da parte del gestore di un bar di Alatri, insospettito perché due giovani, poche ore dopo la rapina, avrebbero acquistato alcuni tramezzini e una Coca-Cola pagando con un cilindro di monete di nuovo conio avvolte da una fascetta come quelle che si usano negli uffici postali. Avrebbero anche cambiato altre monete confezionate allo stesso modo, per un totale di 100 euro. Gli inquirenti avrebbero così rinvenuto nel cestino del bar le fascette in cui erano avvolte le monete, risultate tra quelle sottratte proprio all'ufficio postale di Collepardo. Le impronte digitali e l'identikit avrebbero confermato l'individuazione del giovane che, nei giorni scorsi, ha ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini. Il trentenne ceccanese si è affidato alla difesa dell'avvocato Filippo Misserville: il processo, presumibilmente, avrà inizio entro la fine dell'anno.