Sono indagati entrambi, per il reato di omicidio stradale, i conducenti delle auto coinvolte nell'incidente costato la vita domenica a Gina Turriziani Colonna, ventisettenne di Frosinone. La dinamica è ancora in fase di accertamento, ma i loro nomi compaiono nella prima informativa finita sul tavolo del sostituto procuratore Giuseppe Miliano perché i riscontri condotti finora dalla Polizia Locale avrebbero fatto emergere un concorso di responsabilità: l'Alfa Romeo Mito guidata dal fidanzato trentunenne della vittima - Danilo Carlini di Ceccano, ricoverato in gravi condizioni al San Camillo di Roma - viaggiava a forte velocità, mentre la Fiat 500L condotta da Vincenzo Vartolo non si sarebbe fermata allo stop. Due comportamenti poco prudenti, soprattutto per l'attraversamento di un'intersezione stradale pericolosa come quella tra via della Segheria e le strade secondarie Zi Maria e Piscina Scura.

Ieri la procura ha nominato un perito, un esperto di cinematica chiamato ad analizzare i danni e la conformazione dell'incrocio per fugare ogni dubbio sulla dinamica dello scontro accaduto poco prima delle 13 nella periferia tra i borghi Grappa e Isonzo. Per l'impatto i due veicoli sono carambolati all'angolo tra via della Segheria e strada Zi Maria: la Mito si è ribaltata impattando contro la recinzione di un'abitazione prima di tornare in strada, mentre la 500L ha girato su se stessa. La posizione dei due mezzi quindi non consentiva di stabilire in maniera inequivocabile l'angolo di provenienza, di fatto lasciando il campo libero a interpretazioni diverse.
I dubbi della Polizia Locale sono maturati proprio perché la loro ricostruzione non coincideva con la versione di uno degli automobilisti. Mentre il conducente della Mito, Danilo Carlini, è stato subito intubato e trasportato in eliambulanza al San Camillo di Roma, quindi senza avere la possibilità di fornire la propria versione, i quattro giovani che viaggiavano a bordo della 500L sono usciti praticamente illesi dall'abitacolo e il conducente ha dichiarato agli agenti che percorrevano via della Segheria, quindi che avevano loro la precedenza.

I rilievi hanno fatto emergere una dinamica diversa. O meglio, gli agenti non sembrano trovare riscontro alle dichiarazioni raccolte ed è per questo che il sostituto procuratore Miliano ha deciso di nominare un consulente a distanza di ventiquattro ore dalla tragedia. Già nel pomeriggio di ieri il consulente ha compiuto un sopralluogo con gli agenti e avviato gli accertamenti sui veicoli necessari a suffragare la ricostruzione della Polizia Locale. Vale a dire l'ipotesi che l'Alfa Romeo percorreva a velocità sostenuta via della Segheria in direzione di Borgo San Michele, mentre la Fiat è piombata nell'incrocio da via Piscina Scura senza rispettare lo stop. Due comportamenti di guida tutt'altro che prudenti visto che l'incrocio è segnalato con semafori lampeggiati e gli automobilisti che arrivano dalle strade secondarie sono avvisati con i cartelli "Attenzione! Incrocio pericoloso".

Sono due gli indagati per omicidio stradale, entrambi gli automobilisti coinvolti nell'incidente costato la vita a Gina Turriziani Colonna, ventisettenne di Frosinone. I primi accertamenti della Polizia Locale hanno fatto emergere infatti un concorso di responsabilità: la Mito Alfa Romeo sulla quale viaggiava la vittima procedeva a velocità sostenuta, mentre la Fiat 500L non si è fermata allo stop. Ricostruzione che non trova riscontro però nelle dichiarazioni del giovane che sedeva al volante della monovolume. Per questo ieri il sostituto procuratore Miliano ha nominato un consulente tecnico incaricato di ricostruire la dinamica.

Già oggi, il pm Giuseppe Miliano affiderà l'incarico per eseguire o un esame esterno sul corpo oppure l'autopsia. In un secondo momento la salma che si trova all'obitorio del Santa Maria Goretti di Latina sarà dissequestrata e sarà messa a disposizione dei familiari. La famiglia Turriziani Colonna, molto conosciuta a Frosinone, è rapresentata dall'avvocato Nicola Ottaviani. Gina che era una ragazza molto apprezzata per il suo carattere gioviale e determinato, lascia il papà un dipendente Cotral, la mamma e una sorella più grande di lei di due anni. La ragazza da diversi anni era fidanzata con Danilo, C., queste le sue iniziali, 31 anni di Ceccano e domenica dopo alcune ore trascorse al mare a Foceverde, avevano deciso di andare a pranzo sul litorale pontino, poi all'incrocio maledetto il terribile impatto e per la ragazza nonostante ogni tentativo di strapparla alla morte non c'è stato niente da fare.

di: La Redazione