Via al processo d'appello per l'omicidio di Alessandra Agostinelli. Il procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna per il marito, Emiliano Frocione, 40 anni di Alatri. Quest'ultimo, lo scorso luglio, era stato condannato, con il rito abbreviato, a 18 anni per il delitto della 34enne Alessandra Agostinelli, originaria di Genzano.

Nel corso dell'udienza sono intervenuti i rappresentanti dell'accusa, della parte civile e della difesa. Ma l'udienza è stata aggiornata al 5 luglio per consentire la continuazione della discussione. Il fatto oggetto del processo si è verificato nel pomeriggio del 9 settembre 2014 dopo una violenta lite tra i due coniugi, conclusa a coltellate nella loro abitazione in zona Pignano, ad Alatri. La donna morì trafitta da diciassette fendenti. L'accusa aveva sostenuto la volontarietà dell'aggressione da parte di Frocione. Mentre la difesa, rappresentata dall'avvocato Enrico Pavia, ha sempre sostenuto la tesi della legittima difesa, puntando sul fatto che anche l'imputato, come confermato dalle perizie, ha ricevuto delle coltellate, tanto da essere ricoverato in ospedale. Per la famiglia Agostinelli e i bambini della coppia si sono costituiti parte civile gli avvocati Mariani e Puglielli. In primo grado il gup del tribunale di Frosinone aveva anche stabilito una provvisionale di 800mila euro che è stata riconosciuta alla famiglia della vittima (150 mila euro per ciascun genitore, 100 mila euro per la sorella e 200 mila euro ciascuno per i due figli minorenni). Frocione sta scontando la pena in una struttura specializzata visto il suo stato di salute.

Intanto, l'avvocato della difesa ha anche fatto sapere che presto, grazie alle nuove tecnologie, sarà possibile accedere anche ai dati conservati nel cellulare iphone della vittima. Dati che in un primo momento erano stati di fatto secretati dalla Apple che aveva negato la possibilità di accedervi per motivi di privacy. Ora, però, pare sia possibile tecnologicamente arrivare alle informazioni contenute nel telefonino - in specie le telefonate e i vari messaggi e chat - al fine di dimostrare, sempre secondo quanto afferma la difesa di Frocione, che l'uomo avrebbe ricevuto telefonate non proprio piacevoli nei giorni precedenti l'efferato fatto di sangue. Vedremo a breve gli sviluppi della vicenda.