Nonostante gli fosse stato imposto il divieto di avvicinamento e, quindi, anche l'abbandono della scuola serale che frequentava, ha violato il provvedimento e ha continuato a perseguitare la sua professoressa di cui si è innamorato. Ieri, per lui, un cinquantaduenne di Ferentino, è scattato l'arresto con la misura dei domiciliari. Non riuscendo nel suo intento, mesi fa aveva iniziato a tempestare di messaggi anche un'amica della donna, anche lei docente dell'istituto frequentato dall'operaio. Stanche degli atti persecutori, molestie e ingiurie continuati, le due si erano rivolte agli uomini dell'Arma. Atti persecutori, molestie e ingiurie continuati nei confronti delle donne. Il cinquantaduenne aveva perso la testa per la sua professoressa, sposata, e che non ne ha mai voluto sapere delle avances dell'operaio. Lui, però, non si è arreso e ha iniziato a tempestarla di messaggi, telefonate e a seguirla. Non contento ha perseguitato anche un'altra insegnante, amica della sua prof, per cercare di farsi "aiutare" a convincere la donna che gli aveva fatto perdere la testa. Venti giorni fa i militari della Stazione di Ferentino, al comando del maresciallo Raffaele Alborino, tutti coordinati dal capitano Camillo Giovanni Meo, avevano dato esecuzione a un provvedimento di "divieto di avvicinamento" alle due insegnanti nei confronti del cinquantaduenne. In barba alla disposizione il ferentinate, già censito per reati contro la persona ed il patrimonio, poiché ritenuto responsabile di atti persecutori continuati, ha continuato a perseguitare le docenti e ieri è scattato l'arresto. Già sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alle due donne residenti della provincia di Frosinone, nei giorni scorsi ha violato tale prescrizione e, pertanto, i militari operanti hanno informato ulteriormente la competente Autorità giudiziaria ottenendo la sostituzione della misura cautelare già in atto con il regime degli arresti domiciliari.