Salvano la vita, sono facilmente utilizzabili e permettono, se attivati nei primi quattro minuti dall'arresto cardiocircolatorio, di salvare fino al 30% in più delle persone. Stiamo parlando dei defibrillatori semi-automatici, la cui diffusione, grazie anche alle donazioni dei privati, è in costante aumento anche sul territorio ciociaro.

In provincia di Frosinone sono 16 le scuole superiori che hanno almeno un apparecchio in ogni sede, e a breve dovranno adeguarsi anche tutte le società sportive secondo quanto previsto dal decreto Balduzzi. Defibrillatori sono presenti alla stazione, in diversi uffici pubblici, nelle banche. Siamo tutti più sicuri? La risposta è purtroppo "no". Se la tecnologia e la normativa progrediscono, infatti, la cultura della salute no. È bastato analizzare la situazione negli istituti della provincia di Frosinone per capire come solo uno risulta aver effettuato, con certezza, tutte le procedure per l'utilizzo del defibrillatore (l'istituto Alessandro Volta del capoluogo). Installare un defibrillatore all'interno di una delle stanze di una scuola, infatti, potrebbe non bastare. Seppur minima, questi apparecchi hanno bisogno di una manutenzione. Alcune parti come la batteria e gli elettrodi hanno una durata limitata, indicata da una data di scadenza, e perciò devono essere verificate a intervalli regolari. Quando è in modalità stand by, un Dae Heart Start esegue molti test diagnostici, giornalieri, settimanali e mensili. La scarica a piena energia è verificata una volta al mese. Inoltre, ogni volta che viene inserita la batteria viene eseguito un autotest diagnostico completo e dettagliato.

Perciò, semplicemente passando di fronte all'apparecchio è possibile verificare a colpo d'occhio l'operatività dello stesso, sempre che lo stesso sia stato installato in modalità stand by. Preoccupante non è tanto che la quasi totalità degli istituti interpellati abbia dichiarato di non aver mai utilizzato il defibrillatore, quanto l'ammissione di non averlo mai messo in funzione. Ancora più preoccupante è che, in alcuni casi, il personale di segreteria non fosse informato sul posizionamento del defibrillatore dovendo interpellare, necessariamente, il preside. La domanda che sorge spontanea è: e se una persona dovesse sentirsi male in assenza del dirigente scolastico? La normativa più recente in materia è il Decreto Balduzzi. Secondo quanto sancito dal decreto, le società sportive, sia dilettantistiche sia professionistiche, hanno l'obbligo di dotarsi di defibrillatori entro tempi stabiliti. Per le società sportive professionistiche il limite massimo entro il quale adeguarsi alla normativa è di 6 mesi dall'entrata in vigore del decreto (ossia dal 20 luglio 2013). Le società sportive dilettantistiche, invece, hanno avuto prima 30 mesi di tempo per uniformarsi alla legge, con il termine prorogato fino al prossimo 30 giugno. Sono per il momento escluse dell'obbligo di legge attività sportive a ridotto impegno cardiocircolatorio, come bocce, biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, giochi da tavolo e simili.