Ore di angoscia per gli oltre 400 passeggeri del treno bloccato per un guasto tra Morolo ed Anagni. È durata circa sei ore l'attesa per le centinaia di passeggeri che, partiti da Napoli, avrebbero dovuto raggiungere Roma alle 10 di questa mattina. Poco dopo le nove Italo, questo il nome del treno ad alta velocità, si fermava per un guasto, appena superata la stazione di Morolo. Veniva accertato che non si trattava di una cosa da prendere alla leggera, e che ci sarebbe voluto del tempo.

Il tentativo di far scendere i passeggeri e di trasferirli su altro vagone utilizzando mezzi su gomma, veniva scartato per le palesi difficoltà: ci si trovava in piena campagna, con il convoglio raggiungibile solamente con mezzi fuoristrada. Veniva quindi deciso di organizzare una sorta di traino, agganciando Italo ad una potente motrice che lo avrebbe trascinato fino ad Anagni. Una volta raggiunta la stazione ferroviaria della città dei papi, i passeggeri avrebbero potuto utilizzare un treno per raggiungere Roma. Nel frattempo, la macchina dei soccorsi e della solidarietà s'era messa in moto, dimostrando che gli italiani quando c'è da rimboccarsi le maniche per aiutare il prossimo lo fanno senza porsi problemi. Ares 118, Polizia, Carabinieri, vigili del fuoco, Protezione Civile … l'organizzata mobilitazione portava alla formazione di una task force che raggiungeva lo spazio nei pressi delle rotaie dell'alta velocità, piazzandosi strategicamente in attesa degli sviluppi; pronta naturalmente ad ogni evenienza.

Oltre ai primi disagi dovuti al caldo ed al nervosismo, superati con l'assistenza dei volontari e con la pazienza importante in certi casi, si verificava un malore importante per un bambino di tre anni, cardiopatico. Partiva subito una delle eliambulanze Pegaso di stanza nella Tuscia, coordinata dal comando di Viterbo; raggiungeva in breve il treno fermo nella campagna. Come in uno di quei telefilm che strappano l'applauso finale, l'elicottero restava in stand by sui vagoni; veniva calato un verricello appositamente attrezzato che, tramite personale specializzato, favoriva il trasporto del prezioso carico. Le ali del velivolo giallo si libravano con dolcezza, raggiungendo l'ospedale Bambino Gesù.

Un altro bambino, un neonato di appena 20 giorni, sembrava aver bisogno di aiuto. La mamma veniva soccorsa dai carabinieri di Anagni e dallo stesso Capitano Camillo Giovanni Meo, che, collaborando col personale medico, provvedevano ad accompagnare il piccolo nucleo familiare presso l'ospedale di Anagni. Gli accertamenti tranquillizzavano la madre del piccolo, che chiedeva con garbo, ma con fermezza, di poter risalire sul treno e di proseguire assieme ai suoi compagni di viaggio il cammino interrotto. Nel frattempo, le notizie sullo stato dei fatti si susseguivano in un tourbillon di ipotesi: non si riesce a partire; sono sorti altri problemi; la motrice non garantisce la certezza del particolare servizio … si facevano le 12, quindi le 14. Finalmente la buona notizia "Italo è stato riparato, ed è pronto a riprendere il viaggio verso Roma". Alle 15, dopo che i tre elicotteri che stazionavano nei pressi erano ripartiti, giungeva l'altro Italo, accolto da un sospiro di sollievo da parte degli astanti. La giovane mamma, che stringeva al petto il pargolo nel gesto materno di protezione, veniva accompagnata dai Volontari del Radio Soccorso, presenti con il presidente Giordano Bruno, il vice Tonino Mastroianni ed altri specialisti.

Il gruppetto si infilava nel sottopasso, attraversandolo e sbucando accanto al binario 4, con l'assistenza assidua dei carabinieri e dei poliziotti. Mamma e figlio venivano accompagnati direttamente in carrozza e fatti accomodare accanto ad altri compagni di viaggio. L'avventura sembrava così conclusa. Un guasto può sicuramente capitare, e quando si viaggia occorre essere preparati a tutto. Se ci sono state responsabilità lo accerterà chi ne ha la competenza ed il compito. Resta, quello di oggi, un fulgido esempio di collaborazione ed efficienza tra le Forze dell'Ordine, gli addetti alla Salute ed il mondo del volontariato. I ragazzi del Radio Soccorso avevano provveduto a distribuire bottiglie d'acqua minerale, tenendone pronta una grossa quantità nel caso ce ne fosse stato bisogno.