Ancora gravi le condizioni del giovane di 23 anni colpito alla testa con spranghe di ferro da connazionali. Ancora riservata la sua prognosi all'Umberto I di Roma dove si trova ricoverato con profonde ferite alle testa. La violenza bruta che si è abbattuta su un gruppo di egiziani in viale Bonomi ha prodotto anche un'altra "ferita" profonda, nell'intera comunità cittadina che chiede, sbigottita, verità e sicurezza.

Ecco perché le indagini della polizia sono serrate: decine le persone ascoltate nell'imminenza dei fatti ma anche nei giorni successivi a quel "maledetto" 31 maggio quando due auto, un'Audi e una Golf (ma sembra plausibile che ce ne sia una terza) parcheggiano - secondo i racconti sul posto - davanti al viale che conduce all'appartamento degli egiziani "vittime" del commando. Vengono aperti i due cofani e imbracciate le armi.

«Abbiamo visto spranghe, coltelli, bastoni e anche una pistola», racconta un egiziano. Con questi oggetti avrebbero iniziato a colpire. Senza pietà. La sequenza, tuttavia, è veloce, improvvisa, difficile da incastrare in spazi razionali. Si vedono solo gruppi contrapposti mentre si picchiano. Chi colpisce, chi si difende, chi grida. Sia tra i coinvolti che tra la gente impaurita, che scappa via.

Su tutto e su tutti, le sirene della polizia del commissariato di Cassino. Sono gli agenti a evitare il peggio. Basta sentire le auto mentre arrivano di corsa e il gruppo si "smaterializza". A terra giacciono due corpi, mentre un altro giovane con il jeans strappato zoppica e un quarto ragazzo ha incassato solo schiaffi e ha qualche graffio in faccia.

Le indagini e gli sviluppi

Le indagini sono serrate, immediate, con un enorme spiegamento di forze. La risposta della Polizia di Stato, dopo i due episodi di violenza, compreso quello di qualche giorno prima, tutti riconducibili a dissidi tra egiziani per interessi economico-commerciali legati agli autolavaggi, è tempestiva e puntuale. Nel giro di poche ore, vengono individuate e denunciate quattro persone tra quelle coinvolte nella spedizione punitiva che vede ancora due persone ricoverate al Santa Scolastica, oltre al ventenne a Roma in prognosi riservata.

Ma il numero dei denunciati potrebbe salire mentre l'identificazione di tutti i partecipanti sarebbe quasi completa. I reati contestati sono tentato omicidio, lesioni personali gravi, porto di strumenti atti a offende- re in concorso, rapina aggravata. I ragazzi sono ancora irreperibili, nessuno sa dove siano. La rapina, poi, ha rappresentato un altro elemento inquietante che si è incastonato in una vicenda già difficile da smaltire. Uno degli aggressori sarebbe riuscito a sfilare un cellulare e mille euro dalla tasca di un ragazzo a terra, per poi fuggire. Elementi tutti al vaglio della polizia in una indagine coordinata dal magistrato Alfredo Mattei.