E' ufficiale: è stata appena resa nota la sentenza del Consiglio di Stato, ultimo atto della lunga querelle tra Acea Ato 5 e il Comune di Cassino sulla cessione degli impianti idrici del centro urbano. La società romana aveva contestato l'ordinanza del 10 settembre scorso con la quale il sindaco, di fatto, impediva agli uffici la cessione materiale dell'acquedotto, invitandoli a proseguire la gestione comunale per i motivi ben specificati nel documento amministrativo. Il Consiglio di Stato ha ritenuto nulla l'ordinanza, che fece particolare clamore, e condannato il Comune di Cassino al pagamento di 3000 euro di spese legali.

Gli atti sono stati rimessi alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Finisce con l'ultima sentenza la guerra tra gestore privato e Comune a favore del primo.