Accoglienza dei profughi, chiesto il processo. Il presidente dell'Unione dei Comuni Antica terra di lavoro, Antonio Salvati, Arduino Fratarcangeli della cooperativa sociale Nuovi orizzonti imprenditoriali e Giovanni Cirilli, gestore di fatto della Linea alberghiera, l'8 giugno compariranno davanti al gup del tribunale di Cassino chiamato a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio della procura per le accuse di truffa e, per il solo Salvati, di peculato.

La vicenda trae origine dalla necessità di far fronte all'accoglienza dei profughi, giunti nel 2011 durante la Primavera araba. Il gip Massimo Lo Mastro ha accolto l'opposizione alla richiesta di archiviazione, avanzata, per un gruppo di immigrati somali, dall'avvocato Laura Barbiero che ora si costituirà parte civile, e ha sollecitato al pm l'imputazione coatta. E così il pm Maria Beatrice Siravo ha chiesto il rinvio a giudizio. Il reato di truffa è contestato a Salvati e Fratarcangeli, il primo perchè come legale rappresentante dell'Unione dei Comuni aveva stipulato delle convenzioni per la «prima accoglienza e sistemazione di 199 profughi provenienti dal Nord Africa - sostiene l'accusa - con artifici e raggiri consistiti: nel dichiarare di essere immediatamente disponibile all'accoglienza dei migranti, quando in realtà l'Unione dei Comuni era del tutto priva di mezzi, personale e strutture idonee tanto che, contravvenendo al divieto di sub appalto, affidava, senza alcuna procedura ad evidenza pubblica, la totalità della gestione dei profughi alla cooperativa sociale Noi di cui era legale rappresentante il Fratarcangeli». La quale a sua volta l'affidava alla Linea alberghiera e alla Bovilfer che amministravano l'hotel Bracaglia a Frosinone e appartamenti a Cassino in cui ospitare i profughi.

L'accusa contesta l'aver dichiarato di aver usato per intero la somma giornaliera di 42,50 euro messa a disposizione, «rilasciando una rendicontazione non vera». A tutti si contesta l'aver aumentato «artatamente il prezzo da applicare per la pensione giornaliera completa per ogni profugo presso l'hotel Bracaglia, da quello effettivo di 26 a 38 euro» con una sovrafatturazione di «90.516 euro per l'anno 2011 e 75.620 per l'anno 2012». Così procurandosi un «ingiusto profitto con danno del dipartimento della protezione civile».

A Salvati è contestato il peculato perché, stando alle accuse, «distraeva la somma di 42.689euro che destinava al pagamento di personale assunto dall'Unione dei Comuni per fini diversi».

In precedenza la sezione giurisdizionale per il Lazio della Corte dei Conti aveva condannato Salvati insieme a Giovanni Federici al risarcimento di 208.580 euro.