Artifizi e un pizzico di fantasia per consegnare la cocaina in maniera "pulita". Senza farsi trovare con le mani nel sacco. A San Bartolomeo (ma non solo lì), dove nel giro di pochi giorni c'è stato il secondo blitz della polizia "armata" di unità cinofile, la regina delle droghe viene nascosta in luoghi comuni, sotto gli occhi di tutti. Dove gli spacciatori, vecchi ed emergenti, individuano punti di facile accesso, ma ugualmente sorvegliati per evitare sgarri. E così, dopo le piantine di marijuana nel vano sottotetto - trovate appena una settimana fa - e le dosi di cocaina nell'androne dello stesso palazzo, stavolta lo stupefacente era nelle condotte di aerazione.

Ore 18: scatta il blitz
È l'imbrunire nell'area popolare de "Le Tre Torri" quando cinque macchine del Commissariato, più il furgone che trasporta cinque cani antidroga, parcheggiano in quella zona. In quindici, tra agenti e conduttori, scendono e avviano i controlli. La gente si affaccia dalle finestre, è curiosa, qualcuno è sollevato, altri preoccupati. Inizia pure il passaparola che arriva ovunque. Gli stabili sono articolati, complessi nella loro architettura ma due vengono "visitati" palmo a palmo. Diverse le perquisizioni domiciliari ma i cani fiutano qualcosa nelle aree condominiali, lontane dalle persone fisiche. In due diversi punti delle condotte di aerazione ecco il "malloppo": dieci dosi di cocaina (del valore approssimativo di 6-700 euro), da una parte, e duecento euro in un altro punto. Più tre bilancini di precisione.

Il sistema
Secondo le prime risultanze investigative il sistema ingegnoso ideato dagli spacciatori potrebbe funzionare così: in un locale dello stabile c'è l'area del pagamento, un punto in cui infilare il corrispettivo economico per la roba. È la pista che suggeriscono quei duecento euro rinvenuti dai cani. Poco distante da lì, a una manciata di passi, l'altra intercapedine dove trovare la "roba". Magari poche dosi per volta, per diminuire il rischio personale in caso di controlli. E, forse, pure più viaggi. Senza escludere che a vigilare su ogni passaggio possano esserci vedette o soggetti capaci di tenere le fila dell'operazione, ma a debita distanza. Ora, ipotesi a parte, sono in corso indagini finalizzate a individuare i proprietari della cocaina sequestrata. I controlli sono arrivati pure a Sant'Elia, con alcune perquisizioni: le aree dell'hinterland restano sotto la lente, lì potrebbero annidarsi "depositi" più consistenti di stupefacente.

Lo scooterone rubato
Alle Tre Torri non può passare inosservato un Burgman 400 fiammante parcheggiato sotto un porticato. Gli agenti, agli ordini del dottor Tocco, avviano immediatamente le verifiche e basta poco per scoprire che il mezzo, dall'alto valore commerciale, è stato rubato due giorni prima nella stessa città martire. Felice il proprietario nel riavere il suo scooterone mentre alle 22 gli agenti, dopo aver setacciato l'area, terminano l'operazione.

La droga diventa sempre più condominiale. Soprattutto a San Bartolomeo dove piccoli spacciatori si organizzano come possono per evitare che i cani anti-droga della polizia - che stanno mettendo a ferro e fuoco la zona - possano risalire ai proprietari. Ieri pomeriggio una massiccia operazione degli agenti del Commissariato ha permesso di scovare altra cocaina nascosta nell'intercapedine di un palazzo. Altra cocaina era nascosta nelle condotte di areazione di un palazzo: dieci dosi pronte a essere smerciate e duecento euro in banconote di vario taglio, ritenute dagli inquirenti il saldo di alcune cessione avvenute poco tempo prima. La strategia del malaffare si affina e i recenti blitz negli appartamenti, con diversi arresti, hanno costretto i malviventi a un repentino cambio di strategia, lasciando la droga in luoghi ritenuti sicuri ma, purtroppo, anche "pubblici". Nella stessa operazione è stato recuperato uno scooterone fiammante, rubato nella stessa città di Cassino qualche giorno fa.

di: La Redazione