Ottocento. Sono le ore di registrazione acquisite dalle telecamere del Comune di Frosinone dalle forze dell'ordine. Il dato dell'attività delle 347 telecamere, da inizio anno a oggi, è stato fornito in conferenza stampa, nella quale è emerso che del milione e oltre di ore registrate, 18.000 sono state visionate nei 225 accessi effettuati dalle forze dell'ordine.

Il sindaco ha annunciato la messa in rete le immagini del furto - la scorsa settimana - alla scuola "La Rinascita". Ha spiegato Nicola Ottaviani: «Alla Rinascita le telecamere a infrarossi hanno registrato l'intera scena in cui si vedono due sospetti con il volto travisato. Nonostante abbiano agito completamente al buio, sono stati ripresi. Manderemo le immagini in rete perché, anche in modo anonimo, la popolazione possa individuare gli autori. Noi mettiamo a disposizione quello che abbiamo. Le telecamere so- no un grande deterrente».

Purtroppo, come dimostra il caso Rinascita, scuola peraltro non nuova a incursioni dei ladri (nell'ultimo episodio sono state rubate le lavagne elettroniche e si è tentato di smurarne altre), i malintenzionati non si fermano. Ottaviani ha voluto fare alcune precisazioni a seguito delle polemiche innescate all'indomani di un altro raid ladresco su auto in sosta in via De Gasperi, all'università delle tre età e al centro sociale a Sant'Antonio. «Il Comune non si occupa di ordine pubblico - ha precisato l'avvocato – Svolgendo questo servizio di prevenzione è giusto dare contezza della quantità e qualità e di dove sono installate le telecamere. Se ci sono reati il materiale è a disposizione tramite autorizzazione dell'autorità giudiziaria».

Il sindaco ha chiarito che prima di assecondare le richieste si dovranno valutare i problemi di privacy. Ma le richieste andranno motivate. Della serie chi contadi pedinare la moglie, per un sospetto tradimento, dovrà ingaggiare un investigatore privato e non potrà fare affidamento sulle 347 telecamere.

Il segretario generale Angelo Scimè ha ricordato la funzione di deterrente contro gli atti vandalici. «Le telecamere sono perfettamente funzionanti - ha aggiunto - e a volte ad alta tecnologia, che dipende anche da dove sono posizionati e dalle luci interne ed esterne».

Le condizioni di luce, infatti, giocano un ruolo decisivo di notte. Non sempre, infatti, per riconoscere i volti di notte le telecamere sono state utili alle indagini. «Ci sono limiti tecnici che chi ha un po' d'esperienza di fotografia può capire - ha detto il comandante dei vigili urbani Donato Mauro – Tra il buio totale e vedere come si sono svolti i fatti, io preferisco la seconda. Anche quel poco che si può vedere è utile. Quanto ai volti, il rapinatore si copre per cui lo riconosco da altri particolari. C'è poi un problema di messa a fuoco, se devo riprendere una targa, come per gli accessi alle ztl, la telecamera va posizionata a quattro metri. A volte le riprese notturne sono disturbate da altri punti luce come il passaggio di un'automobile. Importante è il valore aggiunto dell'investimento e il fatto che c'è una squadra capace di intervenire in caso di guasto in due giorni».

La percentuale di malfunzionamento al momento è appena lo 0,29%. Tuttavia, per la polizia locale le telecamere hanno raggiunto lo scopo: «Su dieci incidenti, in otto fondamentale è stato l'apporto delle telecamere per chiarire la dinamica», conclude Mauro.