Mentre lo stabilimento Fca viaggia a gonfie vele - con circa 40.000 modelli Alfa prodotti nei primi cinque mesi dell'anno - fuori dalla fabbrica le criticità sono ancora evidenti. In particolar modo è la sicurezza il vero tallone d'Achille della zona industriale perché essendo partiti i lavori in netto ritardo, rispetto agli investimenti fatti da Marchionne, ancora ci sono situazioni difficili e che creano non pochi disagi ai circa 5.000 operai (4.300 sono rientrati dalla cassa integrazione e circa 800 sono i nuovi ingressi tra interinali e trasfertisti).
A farsi portavoce dei disagi delle tute rosse dell'Alfa Romeo è Pierluigi De Filippis, Rls della Fiom-Cgil. Argomenta il sindacalista: «Alle 13.30, ovvero al cambio turno, si registrano sempre ritardi perché con la nuova segnaletica si crea un imbuto con pullman e macchine in coda per tantissimo tempo». Ma questo non è l'unico problema. Ce ne sono altri, e sono anche ben più gravi. A farli presente è sempre l'attivista che fa riferimento al sindacato guidato dal segretario Donato Gatti. Di recente si è avuto anche un incontro tra l'azienda e le sigle per provare a trovare una soluzione, ma i vertici di Fca hanno preso tempo, fiduciosi negli interventi da parte della Provincia.
De Filippis spiega però che la situazione è davvero grave. E argomenta: «All'andata i lavoratori vengono fatti scendere sui marciapiedi adiacenti lo stabilimento, mentre la sera al- le 10 è necessario attraversare lo stradone. Ma su quel tratto l'illuminazione è scarsa, su alcuni punti inesistente, inoltre mancano le pensiline e quindi raggiungere i pullman la sera diventa pericoloso. C'è molto malumore tra gli operai tant'è che qualcuno ha minacciato di far presente la situazione alle Forze dell'Ordine. Io avevo provato a fare una proposta dicendo che anche la sera i bus devono attendere nelle adiacenze dei marciapiedi, purtroppo è caduta nel vuoto. Prima che qualcuno si faccia male sul serio è necessario che Fca intervenga con provvedimenti immediati, quantomeno aspettando che l'illuminazione venga ripristinata e ci siano le apposite pensiline e le strisce pedonali da noi richieste».
Intanto martedì e mercoledì della prossima settimana gli operai sono chiamati alle urne per il rinnovo delle Rsa. Cinque anni fa si impose la Uilm e per la prima volta non partecipò la Fiom, in quanto non firmataria delle intese con Marchionne. Anche quest'anno i metalmeccanici della Cgil non saranno della partita, ma annunciano per quella data clamorose iniziative.