Più che un semplice sospetto. «Balena blu», l'assurdo gioco dei suicidi, sarebbe realmente arrivata anche in provincia di Frosinone, dopo essere sbarcata nella vicina provincia di Latina dove il sostituto procuratore Gregorio Capasso ha anche aperto un'inchiesta in merito. Sul fenomeno, dopo le prime segnalazioni giunte da associazioni a difesa dei minori e assistenti sociali, si erano subito messe al lavoro le forze dell'ordine.

Il dubbio, appunto, è che anche in terra ciociara dei ragazzini possano essere stati agganciati da quanti, sfruttando soprattutto il web e in particolare i social network, attirano i minorenni in una trappola, quella nota come «Blue Whale», spingendoli alla fine a togliersi la vita. Si tratta di un macabro gioco ideato in Russia. L'incubo dura all'incirca 50 giorni, con un «tutor» che invia ai minori una serie di prove da svolgere, dall'autolesionismo alle amputazioni volontarie, dalla visione continua di film horror alle corse nel cuore della notte, fino a sconvolgere i ragazzini al punto tale da spingerli a salire sul palazzo più alto della città e a uccidersi, mentre un secondo minorenne filma il salto nel vuoto. Un gioco ideato da menti malate, che ha preso forma nel 2013, ma che solo di recente si è diffuso, giungendo anche in Europa e infine in Italia, dove l'allarme è arrivato dopo il servizio delle Iene mandato in onda domenica scorsa su Italia Uno. E subito sono partite le indagini. «Balena Blu», nome scelto per il fenomeno dello spiaggiamento delle balene che perdono la rotta, lasciando intendere che i giganti del mare vanno a morire da soli come dei mostri vorrebbero che facessero i minorenni loro vittime, sembra sia diretto in particolare a minori tra i 9 e i 17 anni. E in Italia un dramma già si sarebbe consumato a causa della «balena», con un 15enne che il 4 febbraio scorso si è buttato da un palazzo a Livorno.

Davanti a un quadro del genere, ricevute le prime segnalazioni sul sospetto di ragazzini della provincia di Latina caduti nella macabra rete, le forze dell'ordine si sono messe subito al lavoro, sapendo di dover fare presto. Gli investigatori hanno cercato di capire subito se si trattava di semplici fenomeni di emulazione, cresciuti dopo il servizio delle «Iene», magari fatti soltanto di atti di autolesionismo che sono purtroppo estremamente diffusi, soprattutto tra gli adolescenti, o se invece non si trattasse proprio di «Blue Whale». Purtroppo quest'ultimo sospetto avrebbe ricevuto conferma, concentrando l'attenzione su due ragazzine. Il sostituto procuratore Gregorio Capasso ha così aperto un'inchiesta e sta coordinando il lavoro della locale polizia postale, esaminando i primi elementi che gli investigatori hanno già raccolto. Gli inquirenti dovranno ora appurare se si tratta di casi sporadici o se il fenomeno si sta diffondendo. Con accertamenti tecnici su computer e telefonini, il principale obiettivo degli investigatori è poi quello di identificare chi starebbe cercando di far suicidare dei ragazzini, dopo averli attirati in trappola e dato loro le regole della «balena».

L'allarme, come detto, è scattato anche in Ciociaria dove le forze dell'ordine, e la Polizia postale innanzitutto, stanno intensificando i controlli per evitare che il diabolico gioco arrivi e attecchisca anche nel nostro territorio. L'appello è rivolto anche e soprattutto alle famiglie e alle istituzioni scolastiche affinché vigilino con la massima attenzione sui propri figli ed alunni per intervenire in tempo ed evitare che accada l'irreparabile.