Accoglienza sì, ma con le dovute misure. Il consigliere comunale e provinciale Danilo Magliocchetti ha scritto al capo del dipartimento per l'Immigrazione del Ministero dell'Interno, prefetto Gerarda Pantalone, per chiedere una razionalizzazione del servizio. «Le doverose politiche dell'accoglienza non possono essere messe in alcun modo in discussione come principio generale - ha spiegato Magliocchetti - Tuttavia, quello che deve essere ripensato è il sistema e i numeri attuali, che impattano in maniera significativa su alcuni territori e nel caso specifico sulla Città di Frosinone.

È senza alcun dubbio meritevole e di grande apprezzamento l'operato, sia dell'Amministrazione Comunale, sia del Prefetto di Frosinone, che hanno cercato la migliore integrazione tra la comunità locale e i migranti giunti nel capoluogo. Ora accade però che, mentre una parte di questi migranti ha assunto comportamenti positivi - ha aggiunto - una parte comunque importante di queste persone, invece, crea enormi problemi di convivenza con i cittadini di Frosinone, in particolar modo nelle ore notturne. Arrivando, addirittura, a infastidire le persone, specie quelle del vicinato, in spregio alle comuni regole di civile convivenza e di rispetto per le altrui culture e modi di vita. L'integrazione, quella vera e tanto reclamata, deve essere impostata sul reciproco rispetto - ha proseguito - Non si può pensare di cambiare le proprie regole e a casa propria, solo perché queste non sono gradite o ben comprese ad altre comunità, comunque ospiti a Frosinone. La notte è fatta per dormire e non per fare gazzarra o turbare la pubblica quiete, fuori o dentro casa. Se una
donna desidera fare una passeggiata di sera, deve sentirsi libera di poterlo fare, senza essere infastidita da gruppi di ragazzotti - ha concluso - Non si può essere approcciati da decine di questuanti presenti davanti ad ogni supermercato, semaforo, bar o esercizio pubblico del capoluogo. Questa situazione non può essere più tollerata. La città di Frosinone sta accogliendo e gestendo un numero rilevante di immigrati e non può più accoglierne di altri».