Alunni lasciati senza acqua, pasti e, addirittura, senza posate: in una giornata «ben 100 bambini sono rimasti senza pasto e hanno dovuto lasciare la classe». E, ancora, cambi di menù e tabelle dietetiche non rispettate oppure «frutta molto "asciutta", completamente priva di succo che i bambini non riescono a mangiare».

Queste alcune delle problematiche del servizio mensa scolastica delle scuole di Cervaro riportate nell'ordinanza urgente, firmata dal sindaco Angelo D'Aliesio con la quale interrompe al Consorzio P&C di Potenza l'esecuzione del servizio a partire da dopo domani fino al 31 ottobre. Il servizio sarà affidato d'urgenza a una nuova cooperativa.

Tanti i disservizi riportati dal primo cittadino e, soprattutto, lamentati dal preside e dai genitori. I giorni più critici, giovedì e venerdì scorsi, quando non sarebbero stati consegnati gli alimenti agli alunni. E chi ha dovuto provvedere? I vigili urbani. Sono andati loro a fare la spesa per far mangiare i bambini. La notizia si è subito diffusa sui gruppi Whatsapp delle mamme creando rabbia e panico.

Venerdì nel plesso Pastenelle c'è stata la «mancanza del secondo piatto per 11 alunni - si legge nell'ordinanza - e nel plesso la Foresta la mancanza del secondo piatto per 21 alunni; a Porchio analoga situazione per 21 alunni; a Colletornese mancavano il secondo, le posate e l'acqua per 21 alunni dell'Infanzia e 9 della Primaria». E il giovedì precedente nel plesso di Colletornese «non sono stati somministrati 31 pasti completi agli alunni, mentre a Porchio mancava totalmente il secondo per 21 studenti». A scoprirlo è stata la polizia municipale che, quel giovedì, aveva riscontrato anche la totale assenza nei refettori ispezionati di «frutta di stagione, acqua minerale, salse, formaggi e carne, oltre alle posate e bicchieri monouso».

La situazione non è migliorata con l'inizio della settimana: anche lunedì non sarebbero stati consegnati tutti i pasti. Disagi pure nei mesi precedenti: il dirigente scolastico, il 16 febbraio, comunicava al Comune il fatto che «continua a essere somministrata frutta variata agli alunni dell'infanzia»; e, ancora, il 3 marzo «non veniva somministrato il secondo piatto mentre nel plesso Capoluogo veniva somministrato un medaglione con spine inadeguato per gli alunni». Il 26 aprile il dirigente comunicava al Comune che «la qualità del cibo era scarsa e di scarsa quantità». Note che il Comune ha sempre inviato alla Asl.

Così il sindaco D'Aliesio ha preso carta e penna e presentato una denuncia contro il Consorzio. Poi ha firmato l'ordinanza con la quale si interrompe il rapporto e si chiede a quest'ultimo 12.400 euro per le penali contrattuali. A tutto questo si aggiungono le rimostranze delle 9 lavoratrici della mensa che da novembre non ricevono lo stipendio ma hanno sempre garantito il servizio.