Arriva al Pronto soccorso per un forte dolore addominale e "guadagna" un dito rotto. Questo quello che sarebbe successo ad un trentaquattrenne di Pontecorvo domenica sera. Stando a quanto raccontato dall'uomo, l'odissea sarebbe iniziata fin dall'arrivo al Pronto soccorso. Dopo il triage con il personale infermieristico è iniziata l'attesa per poter andare in reparto a fare i raggi all'addome. Stufo di aspettare e dopo insistenze, il personale gli avrebbe risposto: «Se te la senti e ce la fai vai da solo». L'uomo allora avrebbe deciso di incamminarsi da solo verso l'ambulatorio per sottoporsi alla radiografia addominale.

Purtroppo, ha avuto un ulteriore malore a causa del quale si sarebbe accasciato per terra sbattendo la mano destra e rompendosi il quinto metacarpo, il mignolo. Nonostante la frattura sarebbe poi arrivato nell'ambulatorio per l'esame diagnostico ma oltre il danno la beffa. Con il dito rotto sarebbe dovuto tornare in Pronto soccorso per farsi visitare di nuovo e solo allora, dopo che il personale sanitario avrebbe accertato la lesione, lo avrebbero riportato su a farei raggi, questa volta accompagnato.

Dopo una nottata di attesa l'uomo, accudito dalla moglie, ieri in tarda mattinata era ancora in una stanza del Pronto soccorso in osservazione aspettando un letto nel reparto nel quale ricevere le cure adeguate per le sue patologie. Questa la storia raccontata dal giovane e confermata da più pazienti ricoverati al Pronto soccorso domenica. Se la vicenda trovasse conferma potrebbe rappresentare una grave pecca da parte della struttura sanitaria. L'ospedale Santa Scolastica vive quotidianamente criticità per la mancanza di personale, insufficiente a garantire un servizio completo. Forse al giovane sarebbe stato detto veramente "se ce la fai vai da solo" e lui lo avrebbe preso per un invito reale. Spetterà ora ai responsabili ricostruire l'esatta dinamica.