Nuova diffida al dirigente del settore attività produttive del Comune di Frosinone. "Imprese oggi"torna con la sua battaglia per la ricollocazione del mercato al Casaleno. L'atto è stato notificato anche alla Regione Lazio, dopo che i commercianti interessati avevano già presentato un'interrogazione per capire se le scelte operate dall'Amministrazione comunale fossero corrette.

In quella occasione la Regione aveva confermato la validità dell'operazione dell'ente di piazza VI dicembre, a patto che lo spostamento fosse temporaneo. Nella nuova diffida "Imprese oggi", organizzazione di esercenti ambulanti capitanata da Marrigo Rosato, chiede al Comune di dare esecuzione all'ordinanza 19 del 19 gennaio che prevedeva il ritrasferimento del mercato al Casaleno entro il 26 aprile.

L'Amministrazione comunale ha però presentato un'altra proroga, che prevede il rientro dopo il 30 novembre. Per questo l'associazione di categoria vuole accedere alla relazione tecnica del direttore dei lavori dello stadio, per capire se è stato espressamente richiesto un prolungamento dei tempi di permanenza del mercato in piazzale Europa per la prosecuzione dei lavori alla struttura sportiva.

«L'ulteriore proroga a novembre non è giustificata da nessun documento, almeno per quanto ci è dato sapere - ha commentato Marrigo Rosato - Il Comune di Frosinone con questa nuova scelta ha dimostrato un atteggiamento di arroganza istituzionale, di non rispetto delle norme, e mancanza di sensibilità nei confronti di 291 commercianti titolari di posteggio e di una comunità. Si sta tentando di aggirare la legge con ordinanze di proroga che non hanno fondamento - ha proseguito - La situazione sta procurando danni alle attività, molti operatori, oltre ai firmatari della diffida, si lamentano, come anche i genitori di bambini che frequentano alcune scuole del quartiere. La città soffre davanti a questa cecità. Ci auguriamo che il sindaco e gli uffici rivedano la loro scelta e faccia tornare il mercato al Casaleno - ha concluso - Se ciò non dovesse accadere ci riserviamo di procedere per via legale dove possibile».