Tempo pazzo e stagioni irregolari, a pagare sono le colture. Le gelate dello scorso aprile, improvvise e inaspettate, tra le tante coltivazioni danneggiate non hanno risparmiato quella che è sicuramente la sua produzione principe. Cioè quella del vino. E per questo la mobilitazione delle aziende, associazioni di categoria, a cominciare da Coldiretti Frosinone, è stata generale.
L'ultima a chiedere aiuto è l'amministrazione comunale di Piglio che, per bocca del sindaco Mario Felli, chiede lo stato di calamità naturale. L'appello di Mario Felli L'ondata di maltempo anomala dei giorni passati, con l'improvviso e notevole abbassamento delle temperature, ha provocato gelate nei campi coltivati, con effetti negativi sulle colture, in particolare sui vigneti, frutteti e ortaggi dei campi del territorio del Cesanese del Piglio, uno vino rosso con etichetta DOCG del Lazio.
Data l'eccezionalità del fenomeno, il sindaco di Piglio Mario Felli e il consigliere con delega all'agricoltura Domenico Franceschetti, hanno inviato ai rappresentanti regionali, una richiesta d'intervento per aiuti alle aziende agricole del territorio, per far fronte ai danni causati da queste gelate notturne.
«Molti territori del comune di Piglio e zone limitrofe - afferma il sindaco di Piglio Mario Felli- si sono trovati a fronteggiare repentine variazioni di temperatura, che durante la notte sono scese bruscamente. Appare chiaro che non sono più derogabili misure strutturali, in grado di tutelare stabilmente il reddito agricolo e i sacrifici di tanti imprenditori, che ancora investono in agricoltura e nelle produzioni di qualità. Soprattutto i produttori di vino, un vino che bisogna ricordare è uno dei simboli di questa Regione essendo l'unico vino rosso della Regione Lazio, ad avere la Docg (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Numerosi produttori di vino hanno registrato forti danni generalizzati a tutte le superfici vitate con sicure e pesanti ripercussioni sulla prossima vendemmia, con una perdita di raccolto del 50%. Per questo il Comune di Piglio, con la richiesta inviata al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, all'assessore regionale all'ambiente Mauro Buschini ed all'assessore all'agricoltura Carlo Hausmann, chiede di dichiarare lo stato di calamità naturale. Obiettivo conseguire, ai sensi della vigente normativa, i necessari sostegni finanziari per fronteggiare, in maniera adeguata, la grave situazione che si è venuta a creare. Rappresenterebbe – conclude Felli - un sostegno importante per i produttori agricoli che investono in energia, tempo e risorse economiche».
Ventotto le aziende dell'area nord adesso in ginocchio
Un grido di allarme non solo proiettato a questa vendemmia 2017, ma anche con lo sguardo al 2018. I danni delle gelate di aprile ai vigneti, soprattutto nell'area nord, portano ad una conta dei danni. Nessuna azienda è stata risparmiata: si va da produzioni danneggiate per un 20% fino addirittura al 100% della futura raccolta. Anche se con le nuove germogliature i danni potrebbero essere inferiori. Questa la speranza. Resta comunque la criticità.
A Piglio l'azienda "Pileum" diretta da Alessandra Borgia è stata una di quelle colpite dalle gelate. «Si è vero - ci dice la titolare - abbiamo avuto danni pari al 20% della produzione nell'intera proprietà, sono state tre gelate molto negative. Va detto però che la nostra zona è stata quella meno danneggiata, so di aziende con danni molto maggiori sia a Piglio che ad Anagni».
Tra quelle colpite dal fenomeno delle gelate c'è stata l'Azienda Agricola Coletti Conti proprio di Anagni «Non siamo stati risparmiati dalle gelate - afferma il titolare - i danni secondo una prima stima ammontano a circa il 60%, anche se ancora sono da quantificare». Anche in questa circostanza sarà la prossima germogliatura a chiarire sui danni. Un settore che nell'area nord è una primizia.
Ed a rappresentare questa categoria c'è il famoso "Consorzio di tutela del Cesanese", che vede insieme i territori e i vigneti di cinque comuni dell'area nord: Anagni, Paliano, Acuto, Piglio e Serrone. Parliamo di 28 aziende con circa duecento addetti che rappresentano il 77% della percentuale di produzione del Cesanese. Il presidente Paolo Perinelli, titolare dell'azienda "Casale della Ioria", subito dopo le gelate aveva chiesto ai sindaci dei cinque comuni di richiedere lo stato di calamità, per ottenere sostegni alle aziende colpite. L'area di Anagni è stata maggiormente colpita, così come quella di Paliano e degli altri comuni. Insomma le aziende e i titolari delle stesse sperano che questi danni vengano rimborsati. Attesa quindi per lo stato di calamità.