Branchi di cinghiali a spasso per la città. Mentre prima gli episodi erano sporadici e gli esemplari pochissimi, ormai da settimane gli ungulati scendono dalla montagna e si avventurano per le strade del centro. Mercoledì sera tre esemplari sono scesi dalle pendici di Montecassino e dopo un giretto nell'area delle sorgenti del Gari, alle spalle della Chiesa Madre, si sono avviati in via Riccardo da San Germano per sbucare sul Corso della Repubblica.

I cinghiali della movida scendono per un "apericena" e passeggiano senza problemi a pochi metri dai passanti. Una signora che mercoledì sera era scesa per posizionare il cestino con la carta fuori dal portone, dopo aver lasciato un cartone sul marciapiedi ha alzato lo sguardo e si è trovata faccia a faccia con un cinghiale. Per lo spavento è caduta, perdendo le ciabatte, ed è scappata nel portone. Tutti residenti e i titolari delle attività commerciali che si trovano nella zona tra via Pinchera, via del Foro, via Riccardo da San Germano e i vicoli adiacenti sono costretti a fare i conti con questi "ospiti".

I cinghiali ormai sono talmente abituati alla presenza umana che non scappano, né hanno paura, anzi si avvicinano. È necessario però ricordare che sono sempre animali selvatici e che possono avere reazioni violente o aggressive. Vanno alla ricerca di qualcosa da mangiare, sembrano ancora piccoli, forse cuccioli, questo lascia intendere che la madre possa sbucare all'improvviso.

Ma sui social le proposte impazzano, c'è chi ha pensato di sfruttare il sovraffollamento degli ungulati per organizzare una bella sagra di pappardelle al ragù, un modo intelligente per sfruttare le risorse e rilanciare il turismo. C'è chi invece è arrivato a proporre di inserire l'immagine dell'animale al centro dello stemma della città. Molti li trovano buffi e simpatici, sicuramente trovarsi di fronte a un cinghiale mentre si passeggia in una città non è una cosa così banale. Una buona parte di cittadini comunque ha paura e sicuramente l'aumento smisurato di queste visite non è un buon segno, il fenomeno sta diventando un vero e proprio problema.

I più esausti invece propongono di spargere veleno e di sterminare la popolazione senza troppi problemi etici. Per ora chi non si fa proprio problemi sono loro, i maialini selvatici che prolificano sulla montagna di san Benedetto e che scendono in città per una cenetta fuori porta.

 

Arrivano le gabbie. E le polemiche

Verranno installate delle gabbie per la cattura per risolvere l'emergenza cinghiali in pieno centro. Continuano gli avvistamenti dei cinghiali a Cassino: il Cassinate sta vivendo una vera e propria emergenza. A poco è servita l'ordinanza del sindaco di Cassino che prevede l'allontanamento, la cattura e se necessario l'abbattimento dei cinghiali.

Tutte le operazioni sono supervisionate dalla Polizia provinciale di Frosinone al fine di verificare che avvengano secondo le norme consentite. Mentre il ruolo esecutivo è affidato all'Atc FR2 che attraverso l'impiego di conduttori di segugi, di cacciatori apposita- mente formati di propri mezzi e attrezzature, provvede alla programmazione ed esecuzione degli interventi. Visto però che il problema persiste, nei prossimi giorni si passerà alla fase due. Verranno installate delle gabbie per la cattura degli animali, soprattutto nelle zone che renderebbero poco sicuro l'abbattimento.

«L'impresa non è sicuramente delle più semplici visto l'ingente numero di animali presenti e la loro localizzazione praticamente a ridosso delle case - spiega il comandante della Polizia provinciale Massimo Belli - ma il personale del distaccamento di Cassino coordinato dal capitano Pietro D'Aguanno sta attuando tutte le procedure necessarie per la soluzione del problema».

Ad alcune delle operazioni effettuate in questi giorni è stato presente anche il consigliere provinciale delegato alla Polizia provinciale Antonio Di Nota, che ha espresso tutta la sua solidarietà ai cittadini e agli amministratori, assicurando il completo supporto da parte della Provincia. Una decisione di installare le gabbie che ha fatto insorgere gli ambientalisti: «Continua l'inosservanza delle linee guida nazionali per il contenimento degli animali selvatici», commentano gli esponenti di Fare Verde di Cassino, Avella, e la Consulta dell'Ambiente di Piedimonte San Germano, Barbieri, in relazione all'ordi nanza del 21/04/2017 relativa "all'allontanamento e/o abbattimento e/o cattura di cinghiali selvatici allo stato brado". «È inammissibile che il Comune di Cassino - spiegano - ordini la cattura e/o l'abbattimento dei cinghiali senza neanche aver effettuato preventivamente il "censimento faunistico", ossia la ricostruzione di "dimensione" e "struttura" della popolazione provinciale del cinghiale. Altra colpa è non aver coinvolto le associazioni animaliste e ambientaliste che, nel settembre 2014, vollero e ottennero un primo tavolo tecnico tra Polizia Provinciale, Corpo Forestale dello Stato, Parco dei Monti Aurunci e lo stesso Comune».