7 milioni di italiani sovra indebitati di cui 4,6 milioni sotto la soglia di povertà. Oltre 1000 miliardi che Equitalia ha da incassare. Migliaia le persone in coda in ogni regione dal mattino presto davanti a Equitalia per presentare domanda di rottamazione. Oltre 13mila le richieste fino adesso pervenute a Rianalisi srl e di molto superiori a 1000 i clienti che si sono affidati, per la Legge 3/2012, a Rianalisi srl. Una vera emergenza, insomma, cui la società Rianalisi srl fa fronte dando sostegno a quanti ne hanno bisogno.  

La società Rianalisi Bancaria Tributaria srl (www.rianalisi.it) si occupa, su tutto il territorio nazionale, delle situazioni di sovra indebitamento delle famiglie e/o in generale delle situazioni di sovra indebitamento di tutti i soggetti non fallibili (persone fisiche, agricoltori, liberi professionisti, associazioni, esercenti attività commerciali sotto soglia fallimento, ecc. ecc.). A oggi ha già avuto diverse migliaia di richieste in tutta Italia.

Come si svolge l'attività

Un'attività che viene svolta attraverso l'ausilio normativo della Legge 3/2012 (cosiddetta Legge salva suicidi). 

La legge n. 3 del 27 gennaio 2012 ha normato le tematiche delle situazioni di sovraindebitamento non soggette, né assoggettabili, a procedure concorsuali già esistenti. L'obiettivo del legislatore è stato quello di garantire, a tutti i soggetti non fallibili, la possibilità di riequilibrare la propria situazione economica e finanziaria attraverso un'analisi del proprio patrimonio, del proprio reddito e dei propri debiti.

Si tratta di una legge rivoluzionaria che in altri Paesi della UE è già presente da molti anni. Ad esempio in Francia la legge è stata approvata nel 1989 e nei 10 anni che vanno, dal 1995 al 2005, sono stati approvati n. 1.500.000 casi (dati pubblicati da Banque de France).

Con l'approvazione della legge 3/2012, "Disposizioni in materia di di composizione delle crisi da sovraindebitamento", il Governo italiano nel 2012 ha introdotto misure strutturali indirizzate ai soggetti non fallibili che si trovano in una situazione di grave squilibrio finanziario e sono impossibili tati a far fronte agli impegni assunti. 

Rispetto al passato, infatti, la legge 3/2012 offre L' OPPORTUNITÀ' DI RIPARTIRE DA ZERO e di riacquistare un ruolo attivo nell'economia senza rimanere oppressi dall'indebitamento.

Ma chi sono concretamente questi soggetti? I soggetti non fallibili sono: persona fisica: consumatore che ha contratto debiti estranei all'attività professionale e/o imprenditoriale; imprenditore commerciale e/o società sotto soglia: soggetto che svolge attività d'impresa e che ha attivo patrimoniale inferiore ad €  300.000,00, ricavi lordi inferiori ad €200.000,00 e debiti di ammontare inferiore ad € 500. 000,00; 
start-up; Imprenditore cessato o suoi eredi; socio illimitatamente responsabile o suoi eredi; professionista, artista o comunque lavoratori autonomi in genere; società professionale; associazione professionale o studio professionale associato; agricoltore.

Tutti questi soggetti ora possono finalmente ripartire. Ripartire davvero da zero attraverso una procedura che permette, nel limite delle possibilità, di far fronte agli impegni presi o, nel caso in cui lo squilibrio tra beni/redditi e debiti non sia sanabile, nel riconoscimento della situazione e quindi la cancellazione di tutti o di parte dei debiti.

Quanto sopra si realizza, ove il soggetto abbia le condizioni richieste, attraverso la Legge 3/2012 che prevede tre diverse procedure:

1. accordo di composizione della crisi, dedicata esclusivamente ai soggetti sovraindebitati che hanno assunto debiti in ragione di una propria attività imprenditoriale o professionale svolta; 
2. piano del consumatore, dedicata esclusivamente ai soggetti sovraindebitati che hanno assunto debiti per scopi estranei alla propria attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta; 
3. liquidazione, dedicata a tutti i soggetti non fallibili nella quale il soggetto affluisce direttamente o perché non è riuscito a mantenere quanto concordato nelle altre procedure; 
E' una legge fatta per i soggetti che, onestamente sovra indebitati, evidenziano la loro situazione con il solo fine di non diventare schiavi dei debiti. Al di la delle singole situazioni, il modello adottato nel risanamento delle situazioni di sovra indebitamento è quello solidaristico. Infatti, nelle tre procedure è prevista la tutela del soggetto debole, evitandogli sia le ripercussioni sociali che si avrebbero in caso di insolvenza sia il rischio di distruggere definitivamente un patrimonio già dissestato.

In sintesi: se il soggetto non ha nulla viene eventualmente prevista la cancellazione di tutti i debiti; se il soggetto ha qualcosa viene previsto il pagamento di quanto è umanamente possibile pagare in funzione dei propri redditi e del proprio patrimonio. La strada intrapresa dall'Italia non è che il seguire un indirizzo dato dalla Commissione Europea e già ampliamente adottato in altri stati europei. A partire dalla fine degli anni 80, infatti, Francia, Germania ed Inghilterra hanno emanato una serie di leggi volte alla prevenzione e regolamentazione delle difficoltà collegate al sovra indebitamento.

Il caso reale

Il signor Antonio (il nome è di fantasia) è un dipendente statale e percepisce circa 1600,00 euro mensili. Nel 2013 si è separato dalla moglie.

Prima della separazione viveva con la moglie e con i figli in un immobile che avevano per comodità intestato interamente alla moglie. All'atto della separazione era in essere un mutuo con un residuo inferiore ad € 50.000,00 che la ex moglie, in sede di separazione, ha continuato a pagare personalmente, mentre in precedenza il mutuo veniva pagato, pur essendo intestato interamente alla moglie, da entrambi.

In seguito alla separazione il signor Antonio si è trovato senza immobile e con un assegno di mantenimento da pagare ai due figli minori di 500 € mensili. Essendo però i figli ancora piccoli, le spese da sostenere sono parecchie, pertanto di media il signor Antonio, tra costi di baby sitter, dopo scuola, buoni pasto e spese mediche, deve integrare altri  300,00 euro mensili.

All'atto della separazione il signor Antonio ha dovuto trovarsi un'altra abitazione e sostenere delle spese, dovendosi inoltre acquistare un'altra automobile. Tali costi hanno comportato la necessità di chiedere dei finanziamento e di far uso corrente di carte di credito, anche perché non gli è stata data la possibilità di chiedere un anticipo sul TFR. Ricorrere ai finanziamenti era diventata un'abitudine vista la necessità e la conseguenza di chiedere un finanziamento di una somma superiore per estinguere il precedente.

Ad oggi il cliente tra cessione del quinto, delega sullo stipendio, mantenimento dei figli e rate varie è stato travolto dai debiti al punto tale da non avere altra soluzione di ricorrere  alla legge 3/2012.

La legge 3/2012 gli darà la possibilità di sanare la sua posizione mettendo a disposizione il suo patrimonio che consiste in una proprietà immobiliare per una quota di 1/6 ed una parte del suo stipendio per i successivi 4 anni. La quota dello stipendio che il soggetto verserà alla procedura sarà pari alla differenza tra lo stipendio percepito e la somma di denaro che gli servirà per il mantenimento dei propri figli e del costo necessario per il proprio sostentamento. Questo sarà possibile in quanto, con l'inizio della procedura, ogni sorta di debito verrà sospeso e al signor Antonio verrà nuovamente corrisposto l'intero stipendio.