Ci hanno provato, ma è andata male. Tentato raggiro a opera di tre individui nei confronti di un professionista sessantenne di Atina: la scaltrezza dell'uomo e il ricordo di un precedente simile lo ha salvato da una sicura truffa.

Ecco i fatti. Sono da poco passate le 13.30 di venerdì scorso quando il professionista, che vive nel centro storico del paese, attraversa piazza Garibaldi per far ritorno a casa. All'altezza della filiale Unicredit, viene affiancato da un auto con tre individui a bordo, due uomini e nel sedile posteriore una donna; l'auto, dichiarerà in seguito il professionista, «aveva la targa della Gran Bretagna». L'uomo alla guida gli chiede se può fornirgli indicazioni per raggiungere un ospedale e il professionista fa presente che ad Atina non c'è un ospedale per le emergenze e che dovrebbe raggiungere quelli di Sora o di Cassino.

L'uomo in macchina esce per chiedere ulteriori spiegazioni e stavolta dice che potrebbe essere utile anche una farmacia ma, e qui sta il cuore del raggiro, loro non conoscono bene le banconote dell'euro e quindi vorrebbero saperne un po' di più sulle caratteristiche dei vari tagli. Al che il professionista, rivolgendosi in inglese, chiede loro (nel frattempo era sceso anche l'altro complice uomo) di che nazionalità fossero e uno dei due gli risponde Turchia. È a questo punto che l'atinate estrae ciò che aveva in tasca: alcuni fogli di appunti e una banconota da 50 euro; i due gli chiedono di mostrare loro anche altri tagli, ma il professionista, memore di un raggiro simile capitatogli tempo fa a Roma e di un episodio dagli stessi contorni avvenuto ad Atina ai danni di un pensionato, ha troncato la discussione e si è subito defilato.

«Mi sono accorto che si stava ripetendo la truffa della cartina stradale e mi sono allontanato verso casa», ha raccontato spigando cosa intendesse con "truffa della cartina": il truffatore, chiedendo come raggiungere un ospedale, apre una cartina stradale che ha sempre con se tenendola con una mano mentre la poggia su quella che stringe il denaro dell'ignara vittima che spiega il tragitto, mentre il malfattore, con l'altra mano e non visto, sottrae con abilità le banconote dalla mano del malcapitato. Stavolta però non è andata così.