Chiesto il rinvio a giudizio per Pietro Vittorelli, l'ex abate di Montecassino, lo scorso anno finito al centro di uno scandalo che fece parlare l'Italia intera. Secondo quanto riporta il sito web del Corriere della Sera Il pm Francesco Marinaro ne ha chiesto il rinvio a giudizio contestandogli di aver sottratto 500 mila euro dai fondi della diocesi, quelli, in particolare, destinati ad opere di carità.

Come si ricorderà l'allora abate finì sotto inchiesta per un tenore di vita ritenuto ben sopra le righe, caratterizzato da lussi sfrenati, viaggi costosi e tanti extra che, secondo l'accusa, avrebbe finanziato con i soldi distratti dai fondi della Diocesi. Denaro che in molte occasioni sarebbe finito anche nelle tasche del fratello Massimo, imputato nella stessa inchiesta con l'accusa di riciclaggio.

La lista dei vizi ricostruiti dagli inquirenti - ricorda sempre corriere.it - spazia dai viaggi ai weekend nei centri benessere, per finire allo shopping compulsivo da decine di migliaia di euro. Il tutto sarebbe avvenuto tra il 2008 e il 2013, quando il denaro offerto dai credenti all'abbazia, anche con l'8 per mille, veniva destinato da Vittorelli a scopi tutt'altro che benefici. Il prelato avrebbe speso, tra l'altro, più di 23 mila euro per un viaggio a San Paolo del Brasile e 690 euro per una cena, senza contare i 1.090 euro che avrebbe speso, sempre secondo le contestazioni dell'accusa, in un negozio di Gucci a Roma.

La notizia della richiesta di rinvio a giudizio di Vittorelli ha già fatto il giro della città di Cassino e di gran parte della provincia, suscitando commenti e reazioni contrastanti tra innocentisti e colpevolisti.